Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Casi limite
VENEZIA La foto del poliziotto in tenuta anti-sommossa che accarezza il volto di una donna eritrea in lacrime durante lo sgombero di oltre 400 rifugiati dal palazzo dell’ex Ispra di Roma, abusivamente occupato dal 2013, è il simbolo di un’emergenza legata al fenomeno di un’immigrazione incontrollata. E quindi diffusa in tutta Italia. Anche il Veneto ha vissuto situazioni simili, con il ghetto di via Anelli a Padova smantellato nel 2007 dopo essere stato per anni ricettacolo di migliaia di clandestini, con le ex cartiere di Verona nello stesso periodo liberate da 120 moldavi «stabilizzati», o ancora con la ex sede dell’Enel di Vicenza per la terza e ultima volta evacuata nel 2013 da una serie di disperati, tra cui bambini. Ma il problema non è scomparso: gli ultimi tre interventi della polizia locale a Verona risalgono appena al 17 agosto, con l’allontanamento di un gruppo di marocchini dal circolo Enel di via Basso Acquar; al 28 luglio, con 30 extracomunitari sorpresi nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo; e al 6 luglio, con la scoperta nell’ex manifattura Tabacchi, teatro di un costante viavai, di nuovi giacigli di fortuna.
Il 22 marzo i carabinieri avevano invece sgomberato un edificio di San Bonifacio occupato da marocchini irregolari, così come a Jesolo le forze dell’ordine hanno compiuto numerosi