Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il Pd promuove la proposta: «Provincia elettiva? Diciamo sì ma vanno coinvolti i sindaci»
BELLUNO Il ritorno all’elettività per Palazzo Piloni? Una misura necessaria, ma non sufficiente. Questa la posizione del deputato del Pd Roger De Menech di fronte alla proposta di legge che l’assessore regionale alla Specificità Gianpaolo Bottacin ha redatto per consentire nuovamente ai cittadini di eleggere direttamente presidente della Provincia e il consiglio provinciale, cancellando quindi la riorganizzazione della riforma Delrio. Bottacin accusa il Pd di avere promesso il ritorno alle urne senza mai metterlo in pratica. «Io ho depositato proposte simili già nel 2013 e nel 2015, e il Pd ha lavorato in consiglio regionale per l’applicazione della legge regionale 25 (sulla specificità bellunese, ndr), perché ognuno cerca di portare a casa dei risultati nel proprio ambito di competenza – spiega De Menech – Detto questo, sono convinto che le Province delle Alpi abbiano bisogno di forme di governo più forti anche a causa del grande frazionamento dei Comuni, ma non esistono formule magiche. Contano gli uomini e le donne che decidono». Serve, aggiunge, «un coordinamento con i Comuni. Quand’era presidente Sergio Reolon (governo Pd tra il 2004 e il 2009), 50 Comuni fecero ricorso al Tar contro il Piano provinciale per la pianificazione urbanistica. Poi è arrivato Botaccin, con alcuni sindaci in giunta: dopo due anni è arrivato il commissariamento. La formula magica non esiste». Intanto, il 10 settembre sindaci e consiglieri comunali voteranno per l’elezione del presidente della Provincia. Anche il sindaco di Longarone Roberto Padrin, sfidante del sindaco di Lozzo Mario Manfreda, difende l’idea di un coinvolgimento dei sindaci in una Provincia nuovamente elettiva: «Sono perfettamente d’accordo con la proposta del ritorno dell’elezione diretta. Abbiamo bisogno di un ente elettivo, anche se dovrà mantenere il contatto con i sindaci, in modo da avere una Provincia ancora più forte». Riguardo alla proposta di Bottacin, spiega, «siamo in una fase delicata, perché andiamo verso le elezioni politiche, ma spero che venga ascoltata». (a.zuc.)