Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Venezia sbatte sul palo all’esordio Il Cittadella supera l’Ascoli in rimonta

I padovani sorprendon­o, la squadra di Inzaghi invece non decolla

- Dimitri Canello © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nessuno, ma proprio nessuno, pensava che lo sbarco in laguna della B sarebbe stato senza difficoltà. Con la Salernitan­a il Venezia fa 0-0, zero gol, ma non zero occasioni e zero emozioni, almeno per 35 minuti. Poi lentamente il match si spegne e Superpippo Inzaghi apre la stagione con un pari e si accontenta del punticino, in attesa di una condizione migliore, meno traballant­e, che autorizzi anche qualcosa in più dell’ordinaria amministra­zione.

Tutt’altra musica al Tombolato, dove il Cittadella prima annaspa e va sotto con l’Ascoli, poi reagisce, sorpassa, affonda il colpo e infine resiste al ritorno marchigian­o. Il sunto estremo della serata è 3-2, segnano Schenetti, Kouamé e Siega e tanti saluti ai sogni di gloria del debuttante (senza patentino) Maresca. A Venezia si contano le occasioni, ma di gol neppure l’ombra. La migliore chance del primo tempo capita al 17’ sul destro di Bentivogli­o: tiro a giro dal limite dell’area, Radunovic con la punta delle dita si allunga e mette il pallone sul palo. Ma la Salernitan­a non sta a guardare, l’ex Bocalon è motivato, ma al 21’ impreca contro Sprocati, che non lo serve nonostante fosse liberissim­o in area.

Il Venezia almeno inizialmen­te mostra di stare bene, attacca sfruttando molto le qualità tecniche dei suoi uomini migliori, punge con la freschezza di Moreo e con la capacità di saltare l’uomo (a intermitte­nza) di Falzerano. Inzaghi si sbraccia, il suo Venezia è simile a quello dello scorso anno. Tanto pressing, accortezza in fase difensiva, un centravant­i boa e tanta qualità sulle mezzali e sulle corsie esterne. La Salernitan­a risponde con la qualità annacquata e quasi assonnata di Rosina e con il dinamismo di Della Rocca, ne viene fuori una partita piacevole, muscolare e a tratti anche spigolosa, ma senza mai sconfinare nella rissa.

Dopo il 35’ il match si spegne, senza più dare l’impression­e di poter regalare fiammate. Il brivido finale di Ricci su sponda di Bocalon trova pronto ancora una volta Audero, che in modo elegante ed efficace si oppone deviando in corner. 0-0 il sunto complessiv­o del primo tempo, zero gol ma di sicuro non zero emozioni e neppure zero occasioni. Altro brivido a inizio ripresa, quando Sprocati pesca il jolly ma non riesce a inquadrare la porta davvero per un nonnulla. Come una partita a scacchi, con Bollini e Inzaghi a specchio uno dell’altro che cercano lo scacco matto senza, peraltro, trovarlo.

La Salernitan­a esce alla distanza, il Venezia ondeggia ma non cade e sfiora il vantaggio con Zigoni, che calcia alto sopra la traversa da buona posizione al 14’. Il gol può arrivare da un’invenzione, da un calcio da fermo, o da un errore tecnico. Modolo di testa trova la respinta di Radunovic, ancora una volta decisivo. Il cooling break previsto dal nuovo regolament­o è la cartina di tornasole di un secondo tempo alla camomilla, in cui succede poco o nulla. E cui neppure le correzioni in corsa sembrano cambiare l’inerzia del match.

Il Venezia boccheggia, resiste, si spaventa quando Gatto con un tiro cross sta per confeziona­re la beffa. Finisce 0-0: per ora va bene così, mentre Roberto Venturato si gode l’ennesimo gioiello. Come ha ricordato il presidente Andrea Gabrielli, il Cittadella è sempre dietro nei pronostici, ma poi sul campo va quasi sempre diversamen­te.

Emozioni Tanti gol al Tombolato mentre al Penzo brilla la stella del giovane portiere Audero

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Esordio Prima gara in maglia arancioner­overde per Zigoni (foto Pattaro)

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