Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Franceschi l’Africano: «Maxi ordine in Libia Libri per 48 milioni»

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TREBASELEG­HE (PADOVA) La Libia, le sue coste da cui partono i trafficant­i di carne umana, che tramutano in denaro le fughe dalle guerre e i sogni di vita migliore di milioni di individui, sono un problema enorme per l’Italia. Non va così per Fabio Franceschi, anzi. «Abbiamo ottenuto dalla Libia una commessa per la stampa di editoria scolastica da 48 milioni», ha annunciato ieri il patron di Grafica Veneta. «L’azienda sta benissimo. Nei prossimi sei mesi speriamo di essere vivi... Ci sono 2.500 autotreni di libri da produrre e da trasportar­e» al cliente. Chi è la contropart­e della maxi commessa? «Il governo libico (si tratta del governo di accordo nazionale, in carica da dicembre 2015, sotto l’egida delle Nazioni Unite, ndr), abbiamo trattato con loro». Alla domanda su come sia avvenuto il contatto, Franceschi spiega: «Un mediatore è venuto da noi, ci ha detto di conoscere la nostra qualità, di sapere che siamo bravi. Succede, ne arrivano centinaia e spesso sono fregature...». Stavolta, evidenteme­nte, tutto in regola.

Il timoniere del gigante della stampa, in vena di battute, ieri ha confidato due sogni: «Diventare donna. No, dai, scherzi a parte, vogliamo sviluppare ancora l’azienda e stiamo valutando se farlo in Italia o all’estero». Si guarda al cuore dell’Africa: lì, nella pentola di Grafica Veneta, bolle qualcosa di grosso. «Stiamo guardando a quel mercato con attenzione. Ha enormi potenziali­tà. In centro Africa stiamo pensando di realizzare un nostro stabilimen­to, per fornire quelle realtà». Il tempo dirà se, sulle orme di Scipione, parleremo di Franceschi l’Africano. Intanto lui conferma di stampare più Corani che Bibbie: «Ci sono momenti in cui non stampi una Bibbia manco una e momenti in cui, invece, il rapporto si avvicina al 50 e 50. La cosa varia ma, sì, più corani». L’azienda ha duecento dipendenti di religione islamica. Ricordando le parole del cardinale Pietro Parolin sull’importanza del lavoro per la dignità della persona, Franceschi offre una riflession­e sui signori del terrore: «Ma dove riescono a trovare tutti sti balordi? Ai miei se dici di andare al bar ci vanno, ma se gli dici fatti esplodere...» ti mandano a quel paese. Lavoro è integrazio­ne: una certezza. (r.piv.)

Franceschi Penso a uno stabilimen­to in centro Africa, per servire quelle aree

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