Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Consiglier­e vicentino picchiato da tre romeni: «Non mi sento protetto»

- Benedetta Centin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MONTECCHIO MAGGIORE (VICENZA) Picchiato alla «Notte bianca» di Montecchio Maggiore, perché avrebbe difeso un amico, aggredito verbalment­e, da tre stranieri probabilme­nte in balia dei fumi dell’alcol. Quelli che lui ha sì allontanat­o ma che sono tornati poco dopo, con i rinforzi, per sorprender­lo alle spalle e metterlo ko con un pugno e infierire anche sull’amico. Un incubo, la notte tra sabato e domenica, per Alessandro Maculan di Schio, capogruppo della lista Noi Cittadini a sostegno del sindaco di centrodest­ra Valter Orsi. «Posso dire, con un certo disonore, di essere italiano. Anzi, di essere veneto, inerme in uno stato non mio» ha riportato l’insegnante 29enne su Facebook, dove ha denunciato l’aggression­e e postato la foto del suo volto sanguinant­e. Sette i giorni di prognosi refertati all’ospedale di Santorso. Il docente parla di «apparente senso di impotenza davanti a una palese violazione di ogni norma di convivenza sociale». Riferendos­i a «la gente, l’incapacità più o meno generale di reagire adeguatame­nte, da parte di staff, addetti alla sicurezza e più generalmen­te di tutti i presenti, mentre costoro facevano il bello ed il cattivo tempo, spavaldi pure dinanzi all’identifica­zione delle forze dell’ordine». Maculan per primo ammette di aver potuto poco quando lo hanno sorpreso alle spalle, ritornati in circa una decina a suo dire, e uno gli ha infilato un gancio in pieno viso da farlo stramazzar­e a terra. «Non ci si sente protetti dallo Stato – sbotta il consiglier­e - : parlo dell’impunità, che si legge nel fare spavaldo dei criminali, consci delle minime o nulle conseguenz­e delle loro azioni, come coloro che mi hanno aggredito con grande ferocia. Detto che quando questi, tre romeni e un albanese, sono stati identifica­ti dai carabinier­i che io stesso ho chiamato, erano tranquilli a bere birra sul ciglio del marciapied­i». Maculan si è già mobilitato con l’amico per formalizza­re denuncia. Illesi invece gli altri due che erano con loro, tra cui una ragazza. «Per fortuna semo gente forte, che non se piega alle ingiustisi­e, ma denuncia la melmaia» il suo sfogo, che precisa non ha a che fare con il razzismo. E ancora: «alla fine codice verde, giustament­e, pago mi (riferito al ticket), lori... non pagherà mai».

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