Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Election day, Zaia attende la relazione. A giorni la scelta
VENEZIA Ci sono più impedimenti per questi referendum, Orazio, di quanti tu ne possa sognare nella tua filosofia. E quindi ecco che dopo la notizia che il Viminale ha fatto divieto alla Regione di utilizzare le tessere elettorali e i timbri dei seggi per il quesito sull’autonomia del 22 ottobre; ora tocca la questione legata all’accorpamento delle consultazioni popolari, che qualcuno vorrebbe che si tenessero tutte proprio il giorno 22 ottobre. Un election day, quindi. Parliamo ovviamente, oltre che del quesito sull’autonomia, di quello che riguarda la separazione tra Venezia e Mestre e infine quello che vorrebbe dare a Belluno una maggiore forma di autonomia interna rispetto alla Regione (consultazioni, queste ultime, che si dovrebbero tenere solo nelle rispettive provincie di interesse). La decisione, se accorpare o meno i tre quesiti, spetta al presidente della Regione Luca Zaia. Il quale, prima di prendere parola, vuole avere però le spalle coperte dal punto di vista legale. Per cui ieri, in Regione, c’è stato un incontro tra Maurizio Gasparin, direttore dell’Area Programmazione e sviluppo strategico di Palazzo Balbi e Ezio Zanon, coordinatore dell’avvocatura regionale. Entro qualche giorno Zanon ha promesso al presidente la trasmissione di una relazione in cui verranno chiariti tutti i nodi della vicenda (nonché raccolti i pareri già giunti finora da altre figure istituzionali, per esempio quelli del prefetto di Venezia e del sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianclaudio Bressa, che sul referendum veneziano hanno espresso voci critiche). Bookmakers: la relazione mostrerà una serie di impedimenti normativi tali per cui Zaia alla fine dirà no all’election day. Di certo per quanto riguarda il quesito bellunese, molto probabilmente per quanto riguarda quello veneziano. (g.v.)