Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Bim» in vendita: scivolone a Piazza Affari
Ieri presentate nel riserbo le offerte vincolanti, ma il titolo perde il 9% del valore
VENEZIA Nell’ultimo giorno utile per la presentazioni delle offerte per l’acquisto del 71,4% di Banca Intermobiliare che apparteneva a Veneto Banca, i mercati penalizzano l’istituto determinando una caduta di 9,42 punti a Piazza Affari (-17% in sette sedute, bruciando circa 35 milioni di euro di capitale). Con l’azione che così vale 1,125 euro la capitalizzazione scende a 175,7 milioni di euro, dato che viene posto a confronto con le valutazioni che i concorrenti, secondo i rumors, riconoscerebbero a Bim, fra i 100 ed i 150 milioni.
I soggetti che hanno fatto un’offerta non vincolante sono quattro: i fondi Warburg, Jc Flowers, Attestor e Barents Re. Ieri la data ultima per la presentazione delle proposte. A decidere quale sarà la migliore i tre commissari di Veneto Banca (assistiti da Lazard) in liquidazione: Alessandro Leproux, Giuliana Scognamiglio e l’ex-ad della Popolare Vicenza Fabrizio Viola.
Entro metà settembre dovrà essere assegnata al soggetto preferito l’esclusiva per avanzare l’offerta più soddisfacente, processo che dovrebbe concludersi nei successivi 30 giorni. L’obiettivo è di chiudere la partita di Bim entro fine anno. Il perfezionamento dell’operazione dovrà avere un parere vincolante di Banca d’Italia e della Banca centrale europea (Bce). In seguito si comprenderà anche se chi si aggiudicherà Bim vorrà cancellare il titolo dal listino di Piazza Affari o mantenerlo nel mercato azionario di Borsa Italiana. Il progetto di rilancio di cui ora si sta occupando l’amministratore delegato, Giorgio Girelli, è quello di una trasformazione dell’istituto in un player di private banking indipendente.
Il compito di mettere all’asta la partecipazione in Bim era stato affidato la scorsa primavera da Veneto Banca alla banca d’affari Rotschild, la quale avrebbe anche dovuto occuparsi di cedere Arca Sgr per conto della Popolare Vicenza.