Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ucciso in bici, l’ira del figlio «Distrutti dall’arroganza»

Il 18enne in lacrime ai carabinier­i. Era ubriaco e drogato, ora è in carcere

- Biral

ERACLEA (VENEZIA) «Un momento di stupidità, di arroganza e di incoscienz­a ha distrutto due famiglie». Queste le parole della famiglia di Egon Kase, il ciclista sloveno di 75 anni, travolto a Eraclea dal diciottenn­e Alberto Cian. Il ragazzo dopo l’incidente è scappato raccontand­o una bugia ai genitori che avevano visto la macchina distrutta. Sono stati loro a denunciarl­o. Alberto è risultato positivo sia all’alcol che ai cannabinoi­di. Ora è in carcere a Venezia con l’accusa di omicidio stradale, omissione di soccorso e guida in stato di alterazion­e psicofisic­a.

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