Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Assalto al blindato in A27 Arrestato il commando: «Mezzi e armi sono gli stessi»

Indagine partita da Pisa: sospetti su otto rapinatori pugliesi

- Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Un’organizzaz­ione criminale pugliese, che agiva con tecniche paramilita­ri, utilizzand­o fucili kalashniko­v AK47, chiodi e catene per deviare il traffico e strumentaz­ione elettronic­a per disturbare i segnali Gps e le frequenze radio delle forze dell’ordine. E’ la banda di rapinatori, arrestati ieri dalla squadra mobile di Pisa, sospettati di essere gli autori anche del colpo messo a segno in A27 il 18 ottobre 2016 ai danni di due furgoni blindati del gruppo Civis.

Una rapina violenta, da parte di un commando di almeno dieci banditi che avevano seminato il terrore in autostrada e lasciato a terra tre feriti. In manette sono finiti Antonio Braschi (39 anni), Cosimo Attila Cirulli (27 anni), Pasquale Matera (40 anni), Gennaro Lorusso (39 anni), Damiano Carlucci (46 anni), Pasquale Saracino (43 anni), Giuseppe Stefanelli (34 anni), Matteo Lagrasta (43 anni) accusati di tentata rapina, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazio­ne e riciclaggi­o. Secondo gli investigat­ori toscani sono i responsabi­li del fallito assalto, il 30 settembre 2016, a due blindati della Btv Mondialpol lungo l’autostrada A12 a Fauglia, nel Pisano. Ma sono sospettati di essere gli autori anche di una precedente rapina, del settembre 2015 sull’A14 ad Ancona e di quella a Treviso. Tre colpi fotocopia, con le autostrade bloccate, bande chiodate a terra e banditi armati di mitra e fucili a pompa che, secondo gli inquirenti, sarebbero opera dello stesso gruppo criminale.

A collegare gli otto banditi che avevano la propria base a Cerignola, con il colpo in A27, due indizi. La motrice di un camion usata dalla banda a Pisa e il cui passaggio è stato tracciato anche a Treviso. Un mez- zo, intestato a un’azienda di Canosa in Puglia, che doveva servire dopo il colpo per trasportar­e i malviventi, le armi e i sacchi con i contanti e per superare indenni i controlli sulla via del ritorno. Non solo, le indagini balistiche hanno appurato che le armi usate per il colpo fallito a Pisa, sono le stesse che hanno sparato in A27.

Elementi che dalla procura di Pisa arriverann­o a Treviso sul tavolo del sostituto procurator­e Francesca Torri, titolare dell’indagine condotta dalla squadra mobile. Che ora vaglierà la posizione degli otto arrestati, per cercare elementi a sostegno di quello che per ora è solo un sospetto, e cioè che abbiano preso parte al colpo in A27 in virtù del fatto che, come scrive il gip nell’ordinanza d’arresto, farebbero parte di un «gruppo criminale che ha agito, seppure in formazione fluida, da Treviso ad Ancora a Forlì a Milano». Un assalto violento quello che si è consumato nell’ottobre scorso, tra i caselli di Treviso Sud e Treviso Nord. Con le auto che improvvisa­mente si bloccato sulle corsie perché l’asfalto è disseminat­o di chiodi e i due furgoni della Civis bloccati a colpi di kalashniko­v. Due automobili­sti feriti negli incidenti e una guardia giurata raggiunta da un colpo di fucile è il bilancio della rapina che riesce solo in parte. Il sistema «spumablock» del blindato, infatti, riesce a proteggere i circa 5 milioni di euro trasportat­i. Ai rapinatori riesce solo il furto di un sacco contenente 100 mila euro. CONEGLIANO Ha tentato di entrare, con un badge falso, nella base militare Usa di Aviano. Protagonis­ta un 25enne marocchino, residente a Conegliano, che per questo, nella notte del 7 luglio scorso, è finito in manette e si trova tuttora agli arresti domiciliar­i. Il giovane era a bordo di un’auto con due soldatesse americane; ha esibito un falso tesserino con l’identità di un soldato realmente in servizio presso l’Usafe (United States Air Forces in Europe). E’ così scattata un’indagine dei carabinier­i del Ros di Udine, tuttora in corso ma, come spiega il procurator­e di Pordenone Raffaele Tito: «Non ci sono elementi che possano preoccupar­e sotto il profilo del terrorismo». Gli inquirenti stanno cercando di chiarire come sia riuscito a procurarsi il badge falso e se si sia introdotto altre volte nella base militare. (m.cit.)

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La sparatoria Il 18 ottobre 2016 lungo la A27, i banditi hanno sparato cinquanta colpi su un blindato Civis, fuggendo senza bottino

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