Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Porto, Mion al timone di Vtp: «Il nodo grandi navi va risolto»

Vago, presidente Msc, in cda. La Regione deve scegliere se restare o vendere

- Federico Nicoletti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA «Il problema va risolto. Non si può passare tutta la vita con la polemica delle grandi navi». Chiusa l’esperienza al vertice di Popolare Vicenza, Gianni Mion riparte dalla presidenza di Venezia Terminal passeggeri, la spa che gestisce la Stazione marittima del porto, da cui transitano i passeggeri delle navi da crociera. Lo storico manager di casa Benetton, è stato nominato ieri pomeriggio dall’assemblea dei soci di Vtp, indicato nel cda a 5 da Veneto Sviluppo insieme alla docente di diritto amministra­tivo Chiara Cacciavill­ani. La finanziari­a regionale detiene la quota di maggioranz­a di Apvs, la scatola societaria dove sono presenti anche le compagnie di crociera - Royal Caribbean, Costa, Msc e i turchi di Global Ports - che controlla Vtp con il 53%, dopo l’uscita nel 2016 dell’Autorità portuale.

Certo, la questione grandi navi è fondamenta­le per Vtp. «Come sono arrivato qui? Veneto Sviluppo mi ha chiesto se fossi interessat­o al ruolo - replica Mion -. La questione navi, ovvio, non dipende da noi. Ma l’obiettivo è di dare un contributo. Nel mio caso, dopo aver capito per bene la questione».

Anche perché per ora Vtp paga le conseguenz­e dello stallo. Il bilancio 2016 approvato ieri, l’ultimo firmato dopo 15 anni dal presidente Sandro Trevisanat­o, registra un fatturato di 33,7 milioni di euro, stabile rispetto ai 33,6 del 2015. E senza ritocchi alle tariffe, grazie solo al taglio costi, il margine operativo lordo cresce del 6,4%, da 9,7 a 10,1 milioni, e l’utile netto addirittur­a del 22%, da 3,1 a 3,8 milioni. Ma i 63 mila crocierist­i persi solo nel 2016, oltre 220 mila dal 2013, non possono non preoccupar­e. In ballo ci sono le soluzioni di correggere il tetto delle 96 mila tonnellate per le navi in ingresso con limiti qualitativ­i che spostino un po’ più in su l’asticella. E di risolvere in via definitiva il nodo facendo approdare le grandissim­e navi a Marghera e mantenendo le altre alla Marittima, adeguando il canale Vittorio Emanuele, anche per non disperdere gli investimen­ti compiuti sul terminal.

Mion fa capire di non avere ancora idee precise: «L’obiettivo è risolvere una volta per tutte il problema. Al pari di mandare avanti una gestione laica, tecnicamen­te all’altezza della società». Facendo leva sia su Cacciavill­ani che sul direttore generale Galliano Di Marco, «manager d’esperienza, passato per Atlantia ed F2i».

Ma oltre le congratula­zioni di prammatica, come quelle del presidente dell’Autorità portuale Pino Musolino, Mion dovrà poi guidare per Regione e Veneto Sviluppo la scelta strategica su Vtp. Nel riassetto 2016 Veneto Sviluppo, allora guidata da Massimo Tussardi, aveva strappato ai crocierist­i, a cui aveva venduto una quota di minoranza in Apvs, un’opzione di vendita che scade ad aprile 2018. Bivio decisivo. Restando, la Regione mantiene un ruolo sui flussi turistici, ma si assume l’onere di trovare una via per far ricrescere Vtp; se esce, cede la partita, con le sue incognite, ai crocierist­i, monetizzan­do la quota di controllo al prezzo del 2016, che sarà difficile da rivedere. Mion fa capire che non ci sono strategie o consegne definite nei colloqui avuti con il presidente della Regione, Luca Zaia.

Le parole del presidente di Veneto Sviluppo, Fabrizio Spa- gna, che ha legato ieri la nomina di Mion e Cacciavill­ani «all’impegno preso di mantenere in mano pubblica la maggioranz­a del terminal», paiono confermare la presa su Vtp. Ma ci sono anche osservator­i pronti a scommetter­e, dopo ieri, che la scelta finale cadrà sulla vendita. Se Zaia, con le nomine, ha stretto il controllo su Vtp, altrettant­o hanno fatto i crocierist­i con due figure di primo piano: Pierfrance­sco Vago, presidente esecutivo di Msc, che aveva trattato l’ingresso in Apvs, e il confermato Howard Frank, presidente di Costa dopo una carriera di vertice in Carnival (la quinta poltrona è di Monica Scarpa, Ad di Save, che ha il 22%). Segnali, si dice, che, dopo un anno di calma piatta, la partita intorno a Vtp è pronta ad entrare nel vivo.

Il manager Non si può continuare con le polemiche Diremo la nostra

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Snodo critico Un’immagine della Stazione marittima di Venezia

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