Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Supplente-avvocato firma e torna al Sud: la rivolta del preside
Zen: basta usare le norme in modo strumentale
BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) Alla richiesta d’aspettativa, Gianni Zen, dirigente del liceo Brocchi, è trasalito. Il docente aveva appena firmato l’incarico e già avanzava problemi di famiglia. Zen ha negato il congedo e il prof si è messo in malattia. I suoi studenti non lo hanno mai visto: è tornato a sud dov’è anche avvocato.
BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) Quando ha visto la richiesta d’aspettativa, Gianni Zen, dirigente scolastico del liceo classico Brocchi di Bassano, è trasalito. «Ma come - ha pensato - il docente ha preso servizio solo ieri e se ne va prima che la scuola inizi?». Il professore in questione, supplente per tutto l’anno scolastico, ha firmato l’accettazione dell’incarico l’1 settembre ma in classe non ha mai messo piede e Zen ha deciso di denunciare pubblicamente il caso. Prima però, ha negato l’aspettativa al prof precario di Diritto. In tutta risposta, gli è stato recapitato un certificato medico e gli studenti, a oggi, sono ancora senza professore. Caso vuole che il docente risieda al Sud e che abbia anche un’altra professione oltre all’insegnamento. Laureato in giurisprudenza, è avvocato.
«È inaudito», tuona Zen che ha deciso di fare di questa vicenda una battaglia di principio. «Innanzitutto, chi fa altro oltre ad insegnare deve chiedere un permesso ma non è questo il problema - spiega -, quello che trovo immorale che è c’è chi firma un contratto e poi non si presenta, in questo caso sono stati avanzati problemi di tipo familiare ma, al mio diniego all’aspettativa, è arrivato il certificato medico: oltre al danno, la beffa, il docente in questione ora viene anche pagato per la malattia». In tanti anni alla guida del Brocchi, Zen ha già visto casi simili («Per fortuna non tantissimi», sottolinea) e, per quanto i prof assenteisti non siano la maggioranza, il dirigente scolastico non accetta questo tipo di scorciatoie. Anche perché la carenza di docenti, sta ritardando l’avvio della scuola: i ragazzi del Brocchi hanno ancora l’orario provvisorio. «Ieri (giovedì, ndr) sono uscite le graduatorie per le chiamate degli istituti, da lunedì inizio a contattare i docenti», dice. Al Brocchi su 170 professori, ne mancano 20, al Parolini (l’agrario di cui Zen è reggente) di 80 in pianta organica ce ne sono in cattedra solo 57.
«Bisogna riformare il sistema - aggiunge -, le graduatorie così come sono non funzionano, si facciano commissioni d’istituto per le nomine dei professori, così ci mettiamo al passo con l’Europa». Zen non rivela l’identità del prof-avvocato ma non ha intenzione di fargliela passare liscia: «Che messaggio dà ai ragazzi? Che si può fare tutto, che basta imbrogliare? - continua - Se tornerà lo inviterò a sostenere un incontro sul rapporto tra etica e diritto».
Fuori dal liceo, in una splendida giornata di sole, gli studenti (dopo tre, massimo quattro ore in classe) fanno spallucce: «Se non c’è chi è di ruolo, è sempre così», dice Francesca, 16 anni. Aggiunge Andrea, 17: «Capita di avere tre ma anche quattro prof diversi l’anno, e ogni volta si riparte da zero». Più cinico Matteo: «A troppi interessa più la graduatoria per il posto fisso che la nostra formazione».
A orario scolastico ancora provvisorio, il Brocchi non ha potuto organizzare le corse scolastiche dei bus con i conseguenti disagi per famiglie e ragazzi. «Entro dieci giorni, con il Comune, incontreremo le aziende del trasporto pubblico per fare un piano di lavoro», conclude il preside. Il prof-avvocato mai salito in cattedra a Bassano non ha violato alcuna norma, la legge prevede la possibilità di accettare un incarico e chiedere l’aspettativa «per giusta causa». Molti lo fanno e i sindacati della scuola lo confermano: «Al Sud le scuole sono sature e chi vuole insegnare deve traslocare al Nord - spiega Sandra Biolo, segretaria regionale di Cisl Scuola -, non dimentichiamoci che il costo della vita qui è più alto, si lasciano gli affetti e la famiglia». La difesa di Biolo si interrompe però alla scoperta che il docente è anche avvocato. «Eh no - sbotta nella vita bisogna fare una scelta, se avesse rinunciato non avrebbe perso il posto in graduatoria e se una persona si mette in una graduatoria lontano da casa, deve essere pronto a traslocare: la serietà è d’obbligo e nessuno può approfittarsene dei diritti garantiti al lavoratore».