Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Anch’io lo feci Risultato? Sono stata querelata»

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PADOVA Un anno e mezzo fa ha scritto una Lettera al professore che andò a scuola un giorno solo (pubblicata sul Corriere della Sera) per denunciare il caso di un docente di ruolo ma in congedo tornato in classe per un solo giorno, alla vigilia della vacanze di Natale. Il comportame­nto del prof impose all’istituto Severi di Padova di rinunciare ad una supplente capace e apprezzata dai ragazzi e la dirigente scolastica Nadia Vidale perse le staffe.

La sua Lettera, nel gennaio 2016, fece il giro d’Italia, attirandos­i plausi ma anche critiche. Da allora, di quel professore (curiosità, insegnava Diritto come il collega mai visto in aula al liceo Brocchi di Bassano) la dirigente scolastica del Severi non ha più sentito parlare, se non tramite il suo avvocato.

«Mi ha querelato - spiega -, non entro nel merito della vicenda, ci penseranno i giudici. So solo che quel professore ha chiesto e ottenuto il trasferime­nto in un’altra scuola, da quel che mi è stato riferito ora è a Milano all’istituto Gadda». I due casi, quello padovano del 2016 e quanto denunciato ieri dal dirigente scolastico di Bassano Gianni Zen, non sarebbero però isolati. «Sono tanti, ce ne sono tutti i giorni in tutte le scuole», dice Vidale.

A gennaio dello scorso anno, la Lettera fece molto scalpore e la dirigente rese pubblico il nome del prof assente che a scuola si presentò solo il 23 dicembre. Da qui nasce la querela: la «colpa» di Vidale sarebbe quella di non aver rispettato le regole della privacy mentre il professore, sulla carta, non avrebbe eluso le regole chiedendo il congedo e rientrando un solo giorno. Ma saranno i giudici del tribunale a valutare se la dirigente lo fece a torto o a ragione.

All’epoca, il caso sollevò un polverone che impose un incontro con le famiglie e con i ragazzi, che si schieraron­o con la propria dirigente.

«Sono qui per chiedere scusa a tutti voi in nome della scuola - ha esordito Vidale all’assemblea successiva alla Lettera - ogni lavoratore ha diritto di assentarsi per motivi legittimi previsti dal contratto. Il suo rientro per un giorno ci ha però costretto a licenziare la supplente e a cercare un altro sostituto. Ora c’è da recuperare quello che i ragazzi hanno perso, continuità didattica e ore di lezione: propongo alcune ore di recupero».

A distanza di oltre un anno, Vidale ribadisce: «La legge non è sbagliata, il problema è che non abbiamo i mezzi per colpire chi ne approfitta per fini di mero tornaconto personale, nello spregio dei diritti altrui, come, ad esempio, quello degli alunni ad avere il loro docente - spiega - c’è poi un’altra questione: nessuno obbliga un docente a scegliere una sede lontana di lavoro lontana dalla propria casa».

Vidale Sono molti i casi di chi si approfitta delle leggi

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Nadia Vidale Dirigente scolastica dell’Itis Severi

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