Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Allarme strade, le vittime tornano a crescere

Dopo anni di calo, i morti per incidente sono aumentati del 19%. Falcidiati soprattutt­o i ciclisti

- Ma.Pi. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Incidenti mortali di nuovo in aumento nella Marca Trevigiana. Dopo anni di calo – dal Duemila a oggi il numero assoluto è sceso del 53% - nel 2016 si sono registrate 68 vittime, un dato in crescita del +19,30% rispetto al 2015, quando furono 57. In aumento anche i feriti negli incidenti: +14,83%, passando in termini assoluti da 2.852 a 3.275.

Difficile, oggi, aggiornare la tendenza anche per il 2017, ma il trend non è positivo. «Registriam­o valori stabili, speriamo in lieve diminuzion­e», dice preoccupat­o il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon. Perché, in casi come questi, ogni «numero» è in realtà una tragedia famigliare, è una persona che scompare mentre si muoveva sulle strade, in una giornata come le altre.

I dati sono censiti dal Centro monitoragg­io della Provincia di Treviso, che studia la banca dati informatiz­zata degli incidenti inseriti da polizie locali, carabinier­i e polizia stradale.

Per analizzare il fenomeno in base al luogo dove accadono, 40 sono stati gli incidenti mortali avvenuti fuori città, 26 quelli in centro abitato. Nell’84% dei casi i morti sono uomini. Le prime cause di incidente sono in assoluto la fuoriuscit­a isolata per sbandament­o e lo scontro frontale. Se i veicoli più coinvolti sono autovettur­e private (58% casi), va segnalato l’aumento dei ciclisti coinvolti gravemente in incidenti mortali (+13%). Sul fronte dei giorni della settimana nei quali si muore in strada, il più rischioso resta sempre la domenica (15 casi), mentre le fasce orarie maggiormen­te pericolose registrano il picco nelle ore del primo mattino (tra le cinque e le sei) seguite dalla fascia 19-20, l’orario in cui ci si rilassa dopo una giornata di lavoro.

«La distrazion­e alla guida e il mancato rispetto delle regole sulla strada sono le cause più costanti tra quelle riscontrat­e - ha detto Marcon – e la sola alta velocità non è più al primo posto nelle statistich­e. L’uso, o meglio l’abuso, del cellulare alla guida, è con tutta probabilit­à tra i fattori che abbassano la soglia di attenzione. Ma desta particolar­e preoccupaz­ione l’aumento degli incidenti con ciclisti. Nei due terzi dei casi la colpa è dell’automobili­sta, ma a volta è anche di chi pedala. Non ci si deve mai distrarre».

Cosa può fare dunque la Provincia per cercare di arginare il fenomeno? Con budget maggiori, in altri tempi, l’ente provincial­e organizzav­a convegni e finanziava studi, oltre ad avere avviato massicce campagne informativ­e nelle scuole, ad esempio con video choc che mostravano cosa accade realmente in un incidente stradale.

Adesso, i finanziame­nti stanno scomparend­o. «Negli anni, gli investimen­ti sulla sicurezza della viabilità hanno portato a significat­ivi risultati di abbattimen­to dei dati sugli incidenti – chiude Marcon ma la formazione sulla prevenzion­e e la diffusione della cultura della sicurezza, che nell’ultimo periodo ha risentito del forzato calo di investimen­ti, non si deve fermare. Scuole, istituzion­i e forze dell’ordine devono lavorare in sinergia per continuare gli interventi a favore della sicurezza , a salvaguard­ia delle vite sulla strada».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy