Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Asfissiato nel deposito delle vinacce muore dopo sette giorni di agonia

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Da quanto accertato finora, Brisotto era stato trovato dai colleghi riverso sulle vinacce, all’interno di un deposito. Privo di sensi a causa delle esalazioni. All’arrivo dei sanitari del Suem 118 era in arresto cardiaco, è stato defibrilla­to e trasferito all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e da lì subito in camera iperbarica a Mestre, per essere sottoposto a ossigenote­rapia. Purtroppo però le cure non sono bastate. Brisotto non ha mai ripreso conoscenza e, nei giorni scorsi, ha avuto un ulteriore aggravamen­to che ieri lo ha portato alla morte. A provocare l’arresto cardiaco era stata l’asfissia, che gli aveva fatto perdere i sensi appena entrato nel deposito in cemento dove sono stivate le vinacce. Un ambiente nel quale l’accesso è regolato da precise norme di sicurezza, che prevedono la ventilazio­ne preventiva e la valutazion­e della quantità di ossigeno. (m.cit.) ORSAGO In albergo a sbafo, finisce a processo per insolvenza fraudolent­a. Protagonis­ta un 50enne trentino che, ironia della sorte, lavora come stagionale negli alberghi. Vittima la titolare dell’hotel «Mirella» di Orsago, che si era ritrovata il 50enne come cliente. L’uomo però non la convinceva, tanto che, poco dopo il suo arrivo, gli aveva chiesto di pagare anticipata­mente la camera. Lui però si era rifiutato e avevano iniziato a litigare. Gli animi si erano scaldati e lei aveva chiamato i carabinier­i, minacciand­o di cacciarlo e di tenersi il suo cane dalmata a titolo di garanzia. Il 50enne alla fine se n’era andato, portandosi via il cane e senza pagare il conto di 240 euro.

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