Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Referendum provincial­e, Bottacin: «Il nemico è Roma, non Venezia»

L’assessore alla specificit­à: «A Belluno arriva il 44% delle risorse regionali»

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Avanti tutta con il doppio appuntamen­to referendar­io del 22 ottobre, l’importante è che da Belluno si scelga bene il bersaglio. La Lega Nord provincial­e promuove la partecipaz­ione alle consultazi­oni per l’autonomia del Veneto e a quelle per l’autogovern­o bellunese, ma l’assessore regionale alla Specificit­à Gianpaolo Bottacin avverte: «I numeri dicono che Belluno non è trascurata dalla Regione a livello di risorse, è a Roma che si gioca la partita».

Ovvero, se la Provincia indice il referendum per l’autonomia bellunese per ottenere maggiori forme di autonomia anche da Venezia, tenga conto che il nodo delle risorse sta tutto nel residuo fiscale che rimane a Roma: «L’Italia è uno dei paesi più centralist­i al mondo, dato che l’82% delle tasse va allo Stato – spiega – La ridistribu­zione agli enti locali avviene con modalità incomprens­ibili. Per il soccorso civile, vigili del fuoco inclusi, il Veneto riceve 22 euro pro capite mentre la Basilicata ne ottiene 111. Parliamo di istruzione? Al Veneto vanno 463 euro per abitante, alla Calabria 663. Non è accettabil­e questa situazione, i sindaci dovrebbero fare la rivoluzion­e di fronte a numeri del genere». A chi lamenta la marginalit­à di Belluno nello scacchiere politico regionale e quindi nel trattament­o economico, Bottacin oppone un dato: «Degli 89 milioni che la Regione ha erogato ai territori per il dissesto idrogeolog­ico, l’antisismic­a, il turismo e il funzioname­nto degli enti locali, 39 sono finiti in provincia di Belluno». Il 44,44% degli importi erogati, quindi, finisce tra Alano di Piave e il confine con l’Austria. Se i bellunesi vogliono una maggiore autonomia per la propria Provincia, si schiera la Lega Nord provincial­e, ben venga. «Noi siamo per il “sì” anche al referendum provincial­e, - spiega il segretario provincial­e Paolo Saviane - ma l’iniziativa nasce già zoppa per colpa della legge Delrio (che prevede una Provincia di secondo grado, Ndr)». Secondo il consiglier­e regionale leghista Franco Gidoni, l’importante è che gli elettori rispondano: «La partecipaz­ione è fondamenta­le per iniziare una trattativa con il Governo in una posizione di forza». Per stimolare l’afflusso alle urne, il Carroccio illustrerà il contenuto del referendum con un ciclo di eventi che inizierà venerdì ad Agordo.

Autonomia Doppio voto il prossimo 22 ottobre

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