Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Furgoni anti-terrorismo in centro
Treviso, chiuderanno i varchi più vulnerabili nei weekend. «Ma non blindiamo la città»
TREVISO Furgoni schierati in via Roma, a chiudere l’accesso di Ponte San Martino, e in zona mercato. Da ieri, e ogni fine settimana, gli accessi più vulnerabili saranno protetti per evitare ogni eventuale attacco terroristico. Il vicesindaco Grigoletto: «Ma non blindiamo Treviso».
TREVISO Da ieri il Comune ha attivato i controlli anti-terrorismo chiesti dalla Prefettura. Gli agenti della polizia locale presidieranno il sabato pomeriggio e la domenica via Roma con la presenza fisica di un furgone che bloccherà l’accesso verso il centro e garantirà la chiusura della strada anche con delle transenne. Ma non basta: a breve saranno installate delle fioriere davanti al Duomo e nella zona del mercato. «Rispettiamo la legge e garantiamo sicurezza nelle zone più frequentate del centro», dice il vicesindaco Roberto Grigoletto, impegnato ieri a controllare che il dispositivo programmato a tavolino funzionasse anche in strada.
È questo uno dei primi esiti visibili del giro di vite voluto dal prefetto Laura Lega, che a fine luglio aveva portato per la prima volta l’esercito in città. Venti militari lagunari della «Serenissima» di Venezia-Mestre da allora girano per le vie del centro storico. Con le loro camionette vigilano anche l’hinterland, fino a Oderzo e Casier. «Non c’è un pericolo terroristico specifico e non abbiamo punti particolari da controllare perché sottoposti a chiara minaccia – spiegava allora il rappresentante del Governo – ma avevamo bisogno di migliorare la sicurezza percepita. E la presenza dell’esercito in città va in questa direzione».
La notizia era arrivata a Treviso dopo un momento caldo, quello dell’Adunata degli Alpini, che era stato modello per implementare i piani di sicurezza durante Suoni di Marca prima e Home Festival poi. Risolta la partita dei grandi eventi, il prefetto aveva chiesto e ottenuto i rinforzi recandosi a Roma a trattare quello che in gergo militare si definisce «modulo d’impiego straordinario» per la «vigilanza dinamica per aree ed obiettivi in complementarietà al dispositivo del servizio coordinato del controllo del territorio». Neppure tre settimane di assestamento ed arrivò il nuovo giro di vite, subito dopo gli attentati a Barcellona. Con due focus specifici: stando agli esperti di sicurezza, potenziali strade dove poteva svilupparsi un attacco con camion erano il mercato di piazzale Burchiellati del martedì o del sabato o persino la centralissima Calmaggiore. Fino a ieri, con la discesa in campo della polizia locale nei pressi della stazione, zona sempre calda. «Siamo partiti da qui perché in giornate particolari come il sabato possiamo monitorare tutta la zona», spiega ancora Grigoletto.
«Sul ponte San Martino nel passato si sono verificati spiacevoli episodi, come in Riviera Santa Margherita e ai giardini di Sant’Andrea. Senza dimenticare che si avvicinano le festività natalizie: ci sarà anche problema di viabilità e di gestione che dovremo garantire per consentire la fruizione del centro storico. Ma sia chiaro: noi non vogliamo blindare la città, vogliamo solo che chi vive qui o semplicemente passeggia per il centro si senta al sicuro».