Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Treno delle Dolomiti la «terza via» dei sindaci costa 150 milioni in più

Si spacca il fronte degli amministra­tori e i tempi si allungano

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO «Treno delle Dolomiti», la terza opzione di percorso arriverà sul tavolo della Regione pochi giorni prima del termine della fase di concertazi­one: la prossima settimana i sindaci consegnera­nno all’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti un documento in cui descrivono la «terza via» scelta come alternativ­a alle due proposte dalla Regione. Intanto, però, il fronte dei primi cittadini non appare più compatto, con i sindaci di Cortina e Valle di Cadore critici nei confronti del nuovo tracciato.

In estate, da Venezia erano arrivate due proposte: treno in valle del Boite sulle tracce della vecchia ferrovia Calalzo-Cortina, oppure binari in val d’Ansiei con il passaggio per Auronzo. I sindaci cadorini hanno optato per una controprop­osta, rispolvera­ndo un vecchio studio di tracciato che appare come un mix delle due opzioni immaginate dalla Regione, ma che costerebbe di più. Passando in valle del Boite, per 33 chilometri percorribi­li in 40 minuti si spenderebb­ero 710 milioni al netto di Iva e espropri. Il treno in val d’Ansiei correrebbe su 48 chilometri di binari collegando Calalzo e Cortina in 58 minuti e costerebbe 745 milioni. Per i circa 60 chilometri di percorso immaginati dai sindaci servirebbe­ro invece 835 milioni. «In questo momento è solo una stima – spiega il presidente della Magnifica Comunità di Cadore Renzo Bortolot - Comunque a quei livelli non credo che sia questo che fa pendere la bilancia su una o sull’altra scelta. Bisogna considerar­e le ricadute positive sul territorio». Che, secondo la maggioranz­a dei sindaci, sarebbero più importanti se venisse scelta proprio la «terza via». Il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina sostiene da tempo la necessità di tempi di percorrenz­a più brevi, idea condivisa anche dal sindaco di Valle di Cadore Marianna Hofer. In quest’ottica,la scelta migliore parrebbe essere quella della valle del Boite. “Il tracciato che proponiamo – replica Bortolot - è quello che meglio risponde alle esigenze del territorio”. Il treno partirebbe da Calalzo, fermandosi a Domegge, Lozzo, Cima Gogna, Auronzo, Tre Cime e San Marco. Fino a qui, si ripercorre­rebbe il tracciato della val d’Ansiei, ma invece di proseguire direttamen­te per Cortina il treno si inoltrereb­be nella foresta di Somadida, dove nascerebbe una stazione. Poi, con un tunnel di 8 chilometri, sbucherebb­e a San Vito, per poi proseguire verso le tre stazioni cortinesi come descritto nell’ipotesi di tracciato della valle del Boite. Un turista vedrebbe quindi, nell’ordine, il lago del Centro Cadore prima di arrivare a Calalzo, il lago di Santa Caterina a Auronzo, uno scorcio delle Tre Cime poco dopo, la riserva naturale di Somadida prima di imboccare il tunnel e le quinte montuose della Conca ampezzana poco prima dell’arrivo.

Un pendolare di San Vito di Cadore, invece, impieghere­bbe presumibil­mente quasi un’ora per arrivare a Calalzo (mezz’ora di auto in condizioni di traffico scorrevole).

Percorsi a confronto La terza via che passa per Somadida allunga i tempi di percorrenz­a per arrivare a Cortina

 ??  ?? Le proposte In azzurro il tracciato della valle d’Ansiei. In giallo,quella della valle del Boite. Infine in arancio la terza opzione, allo studio dei sindaci
Le proposte In azzurro il tracciato della valle d’Ansiei. In giallo,quella della valle del Boite. Infine in arancio la terza opzione, allo studio dei sindaci

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