Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Un infarto stronca il leader dei «no global» di Vicenza
VICENZA La voce rauca e appassionata di Olol Jackson (foto) ha accompagnato vent’anni di movimenti della sinistra vicentina, ma per la prima volta, sabato prossimo, non risuonerà al corteo dei «No Dal Molin» di fronte alla caserma Ederle. Jackson è morto poco dopo le 7 di ieri mattina nella sua casa di Mossano, probabilmente per un infarto; ad accertarlo sarà l’autopsia. Inutili i tentativi di rianimarlo della compagna Eliana e dei medici del Suem. Una vita stroncata prematuramente a 48 anni, trascorsa a far politica sempre a partire dalla strada. Con i centri sociali del Nordest, contro le basi militari Usa, con i migranti e contro gli sfratti, di recente nel sindacato di base Adl Cobas. «Avevi un cuore troppo grande: la scorsa notte quel cuore non ha retto», il ricordo sulla pagina Facebook dei No Dal Molin. «Ha portato avanti con grande passione e impegno tante battaglie politiche in prima linea – il cordoglio del sindaco Achille Variati –. Anche quando non eravamo d’accordo, non si è mai interrotto il dialogo. Gli riconosco coraggio, generosità e intelligenza. Forzava, sapendo però dove poteva arrivare». La politica era già inscritta nella sua biografia «meticcia»: il padre veterano della guerra in Vietnam, la madre di origine somala, molto amata, mancata un anno fa. Conciliava la militanza con il lavoro e le grandi passioni: il calcio, con la Roma nel cuore, la musica che riempiva le sue notti in veste di dj. Gianfranco Bettin, ex consigliere regionale dei Verdi nel cui gruppo consiliare Jackson lavorò, ricorda la «persona di grande generosità, molto sveglio e motivato, con grande ironia».