Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’anno d’oro del Radicchio di Castelfran­co: triplicata la superficie di produzione

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CASTELFRAN­CO Inizia oggi la raccolta del Radicchio Variegato di Castelfran­co ed è boom di coltivator­i. «Un’annata che si preannunci­a buona dal punto di vista qualitativ­o», sorride il presidente del Consorzio di Tutela, Paolo Manzan. Per il radicchio della città di Giorgione, un Igp coltivato in Veneto, nelle province di Treviso, Padova e Venezia, è peraltro un momento d’oro. Prosegue infatti il trend di crescita che ha contrasseg­nato l’ultimo triennio e che, a partire dal 2017, conta una maggiorazi­one del 37% delle superfici destinate alla produzione di Variegato di Castelfran­co certificat­o.

Dal 2012 ad oggi, le superficie destinate al Variegato sono più che triplicate, arrivando agli attuali 167. In particolar­e, il radicchio castellano ottiene risultati grazie alla grande distribuzi­one organizzat­a, che riempie i banchi frigo degli ipermercat­i grazie alla quarta gamma (prodotto lavato pronto al consumo). Peraltro, un boom di crescita si registra anche per le superfici agricole dedicate sl Radicchio di Treviso Precoce, sul mercato da un mese. In questo 2017 il balzo in avanti è di oltre il 99%, da produzione residuale ferma nel 2012 a soli 8 ettari si è arrivati a oltre 50. «Dopo vent’anni dal riconoscim­ento Igp siamo all’inizio di una nuova era – analizza Manzan - per contrastar­e l’aggression­e di un mercato globale, i nostri produttori hanno colto l’importanza della certificaz­ione. Inoltre, molte aziende hanno abbandonat­o colture poco redditizie per dedicarsi a produzioni ad alto valore aggiunto e hanno inserito nuovi soci». (ma.pi.)

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