Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Così la ruota di un trattore diventa una borsetta
Marito, moglie e una socia, due negozi a Mogliano Veneto e a Venezia, e una idea sostenibile. E che piace
Dal lavoro nei campi alla fedele spalla di una donna. Esiste qualcosa di più distante? Eppure il viaggio ideale della ruota di un trattore può anche essere questo. Perché abbandonarla al suo destino di rifiuto quando, una volta compiuto il suo dovere tra le zolle di terra, può rinascere in un oggetto ricercato dalla moda? Basta spogliarla della sua parte più ingombrante e lasciare che artigiani specializzati selezionino i pezzi migliori della camera d’aria, rendendoli idonei alla cucitura e alla successiva creazione di borse, borsette, portafogli, Borse, accessori e portachiavi realizzati con le gomme dei trattori. E’ l’idea di New Life portachiavi. È così che normali copertoni usati e destinati a finire in discarica si trasformano in prodotti e accessori esposti in vetrina: da ammirare, ad esempio, nel negozio New Life di Mogliano Veneto, o nel suo gemello Dream di Venezia, ultimi esempi in ordine di tempo a puntare su questa particolare strada del riciclo: tutto in famiglia, visto che a gestire i punti vendita tra terraferma e centro storico lagunare sono rispettivamente Lara De Lorenzi (assieme alla socia Silvia Beltramello) e il marito Nicola Baldan. Ma l’idea in Veneto ha preso piede già da un decennio: fra i pionieri lo shop «Hell’s Kitchen», ideato a Verona dallo stilista e creativo Marco Lai, uno dei primi a comprendere le potenzialità di un prodotto eco-sostenibile capace di soddisfare il mercato. Borse e accessori nati dalla ricerca di materiale tra gommisti e rivenditori di biciclette trovano acquirenti in un ampio range di clientela, donne e uomini fra i 20 e i 45 anni. La catena è sempre la stessa: le camere d’aria vengono pulite e lavorate in laboratorio, si scelgono i pezzi più adatti da tagliare e cucire, infine si seguono le indicazioni di design per assemblare il prodotto poi esposto in negozio. Chissà cosa ne penserebbe il contadino: quella sua ruota, ora, «passeggia» in città.