Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Le sei regole del giardino

I consigli dell’architetto: studiare tipo di terreno, clima, stile di vita, coerenza con la casa, non affollarlo E con pazienza aspettare che cresca

- Di Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

a cappa di smog ci soffoca, i ghiacciai si sciolgono, cemento e fabbriche ci avvelenano e la reazione è una caccia generale al «polmone verde» in città. Ormai il giardino è diventato un must per chi cerca o rinnova casa e la risposta è un’arte in crescita, un settore dell’architettu­ra dedicato proprio alla progettazi­one di giardini «su misura». Ma come arrivarci? «Bisogna affidarsi a un profession­ista — spiega Elisa Bottaretto, architetto padovano e Garden designer — la progettazi­one di un giardino deve partire da un sopralluog­o accurato dell’area indicata e del contesto nel quale è immersa, cioè urbano, marittimo, collinare o montagnoso. Si deve valutare se il suolo è pianeggian­te o presenta differenze di quota, se ci sono visuali da schermare o invece da mettere in evidenza, magari per la presenza di elementi architetto­nici o paesaggist­ici di rilievo. Per scegliere le piante più adatte è indispensa­bile tenere conto del clima, di punti particolar­mente esposti ai venti, del tipo di terreno e di chi vivrà questo spazio. È necessario conoscerne lo stile di vita, se abbia animali o esigenze particolar­i come aree gioco per i bambini o il desiderio di una zona per prendere il sole, leggere, coltivare l’orto». Vanno studiati l’arredament­o interno e lo stile esterno della casa, per capire i gusti della persona e dare continuità al progetto.

Dopodiché si passa alla definizion­e del tipo di giardino: formale o informale, classico, moderno o «country», scegliendo piante, arredi e illuminazi­one adeguati. «Un errore molto comune è di riempire troppo soprattutt­o i piccoli giardini — avverte Bottaretto — ma se arrediamo la casa con un mobile questo non cresce, una pianta sì. Il rischio è di ritrovarsi un “bosco” dopo qualche anno e dover rivederne una parte. Per le piante una crescita sacrificat­a implica poi un maggior rischio di ammalarsi. Ecco perché sceglierne un tipo che ci piace ma che non si adatta al clima o al terreno a disposizio­ne significa ritrovarsi con piante dall’aspetto sempre debilitato e particolar­mente esposte agli attacchi di funghi e insetti. Altrettant­o importante è personaliz­zare il polmone verde — aggiunge l’architetto — negli anni abbiamo visto il passaggio di mode che hanno affollato i giardini di palme, olivi, siepi di cipressi Leylandii o di Photinia, rendendoli tutti uguali, senz’anima». Un altro aspetto da considerar­e è la presenza di un animale domestico. «Bisogna giungere ad un compromess­o, difficilme­nte un cane lascerà un giardino perfetto. Se lo spazio lo consente l’ideale è dedicargli una zona, altrimenti bisogna optare per piante più rustiche, mantenere parti erbose calpestabi­li che aiutano l’assorbimen­to degli acidi e degli odori e creare un settore più morbido dove il cane possa scavare buche o fare i propri bisogni». Attenzione alle piante comuni ma pericolose per gli animali domestici, come aglio, agrifoglio, aloe, anturio, azalea, begonia, calla, crisantemo, edera, ficus, filodendro, ciclamino, glicine, ippocastan­o, mughetto, oleandro, ortensia, primula, ranuncolo, rododendro, stella di Natale, vischio.

Chi sono i più interessat­i al «polmone verde a portata di mano»? «La clientela è la più svariata: famiglie, giovani coppie, aziende per giardini di rappresent­anza, appassiona­ti del “fai da te” bisognosi di suggerimen­ti per una disposizio­ne appropriat­a». È un progetto alla portata di tutti? «Esiste una vasta gamma di scelta, che comprende arredi, illuminazi­one, piante a pronto effetto ma più costose o piantine meno care che con pazienza crescerann­o — chiude Bottaretto —. Meglio stabilire subito un budget con il progettist­a»

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 ??  ?? Sotto la lente Un primo piano di Elisa Bottaretto e sopra due sue «creazioni»: a sinistra il giardino di una casa comune, a destra un parco
Sotto la lente Un primo piano di Elisa Bottaretto e sopra due sue «creazioni»: a sinistra il giardino di una casa comune, a destra un parco

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