Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’orto di erbe e fiori che stupirono Clint

Alla Giudecca un paradiso della biodiversi­tà. Con Cipriani

- Di Claudia Fornasier © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

un contratto a tempo indetermin­ato nel Comune di Venezia per recuperare orti e vigne abbandonat­e nelle isole della laguna.

Lo chef è Davide Bisetto, trevigiano, due stelle Michelin in Francia, una (per ora) al ristorante Oro del Belmond hotel Cipriani, il coltivator­e è Michele Savorgnano che otto anni fa con le associazio­ni Spiazzi Verdi e Laguna nel bicchiere ha recuperato i terreni incolti dell’Istituto di ricovero e educazione Ire. L’orto sinergico è nato così, con un gruppo di volontari, i principi della permacultu­ra per progettare paesaggi in armonia con le persone che li vivono e li curano e quelli dell’agricoltur­a naturale di Masanobu Fukuoka: non si ara, non si concima, non si usano sostanze chimiche né macchinari e la terra deve restare sempre coperta, per far crescere la vita con il minimo di lavorazion­i possibili. «Questo non significa che non ci sia tanto da lavorare, ma è un processo lento e il suolo diventa sempre più ricco», racconta Savorgnano.

La forza della biodiversi­tà ha «abbattuto» il muro che divide l’orto dal giardino dell’hotel Cipriani, la «brigata« della permacultu­ra dalla brigata stellata che oggi sa raccoglier­e fiori, verdure, odori a colpo sicuro (non ci sono targhette) e che conserva gli scarti per riciclarli nella terra o per i macerati (alle zucchine, allo zenze- ro) usati come anti parassitar­i.

Da qualche anno i prodotti della fattoria sinergica sono tutti per la cucina dell’hotel, dove l’orto si è espanso «invadendo» anche il giardino con piccole aiuole coltivate. Davide Bisetto non è uno chef seguace del chilometro zero, ma del miglior prodotto possibile sì. «Da piccolo raccogliev­o le erbe con mio nonno. Oggi questo orto ispira la mia cucina, mi detta cosa fare, con il mio stile. Perché uno chef deve mettere da parte il proprio ego e lasciare spazio agli ingredient­i», racconta.

L’orto sinergico gli ha ispirato la tempura di fiori e erbe a cui ha ceduto il palato naturista di Clint Eastwood, la terrina di tutte le erbe fatta di verdure «dimenticat­e», come le radici di prezzemolo, il cerfoglio, la pastinaca, gelatinata al tè verde, a cui non ha resistito Judi Dench o il sablè al riso nero con le more di gelso e il gelato al formaggio Blu 61 che ha voluto assaggiare anche il cantante John Legend.

Dopo, ma qualcuno anche prima, tutti vogliono esplorare l’orto sinergico. È la magia della biodiversi­tà: attori, coltivator­i, chef, gli anziani ospiti dell’Ire, artisti, clienti con i bambini, cittadini che portano piante in via d’estinzione, tutti insieme nell’apparente caos della natura.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy