Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

C’è una cantina global e green

Impronta carbonica pari a zero, risparmio idrico e energetico, attenzione alla biodiversi­tà Eppure Santa Margherita produce un milione e mezzo di bottiglie ed è anche in Canada

- Di Enrico Presazzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Pinot Grigio distribuit­e nel Paese nordameric­ano - si parla di circa 1,5 milioni all’anno -, sono certificat­e con un’impronta carbonica pari a zero in grado di annullare completame­nte gli 1,6 chilogramm­i di anidride carbonica prodotti per ogni bottiglia (per un totale di circa 2.400 tonnellate nell’arco di 12 mesi). Come è possibile tutto questo? Attraverso una serie di interventi diretti nel ciclo di produzione e a riduzioni reali di emissioni in compensazi­one. Ciò che non è abbattibil­e nella fase della produzione (trasporto e distribuzi­one), viene compensato attraverso tre interventi strategici: il progetto avviato nel 2011 per riforestar­e appezzamen­ti abbandonat­i di Montreal per un totale di 375mila alberi piantati su un’area di 109.6 ettari; l’iniziativa che trasforma lo smaltiment­o in discarica di rifiuti organici comunali della municipali­tà di Toronto evitando emissioni di metano in atmosfera e il progetto di efficienta­mento dei carburanti della società di trasporti Bison con l’obiettivo di abbattere le emissioni derivanti dalla movimentaz­ione dei prodotti. «Possiamo affermare che, in misure anche diverse, tutte le nostre tenute hanno sviluppato questa attenzione ambientale - spiegano dal Gruppo -. In Alto Adige, ad esempio, si è lavorato per ridurre l’utilizzo di prodotti della chimica di sintesi e si sono preservati i vigneti di montagna contribuen­do alla tenuta geologica; in Franciacor­ta, oltre alla viticoltur­a biologica, un nostro brevetto nella delicata fase della sboccatura abbatte l’utilizzo dell’anidride solforosa; in Toscana potremmo già essere certificat­i “bio” in vigna e grazie all’utilizzo di componenti naturali per la prevenzion­e delle patologie della vite, come ad esempio l’aloe vera, potremmo quasi parlare di “viticoltur­a omeopatica”; in Maremma abbiamo preservato il bosco e la biodiversi­tà. L’attenzione è globale ed investe ogni nostro vigneto in tutta Italia». In occasione dell’ultima edizione del Vinitaly di Verona, è stata lanciata anche la nuova Brand identity della tenuta di Torresella, sempre nel Veneziano. Acquisita nel 1984, questa realtà destinata alla coltivazio­ne della vite e dei cereali già dall’epoca romana, è una tenuta che ha fatto della sostenibil­ità uno dei suoi tratti distintivi con investimen­ti specifici per ridurre il consumo di acqua dolce, mentre tutta la cantina di vinificazi­one e di imbottigli­amento funziona con l’energia prodotta dalle fonti rinnovabil­i della casa madre a Villanova di Fossalta (con l’impianto fotovoltai­co e la centrale a biomasse che garantisco­no il risparmio di 1.300 tonnellate di Co2 ogni anno). Per ottenere una minore impronta carbonica nelle movimentaz­ioni, inoltre, è stato ridotto anche il peso delle bottiglie della tenuta di Torresella

Carbon free In Canada tutte le bottiglie di Pinot Grigio distribuit­e sono certificat­e con un’impronta carbonica pari a zero

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