Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Prosecco e Unesco, gli ispettori nella Marca

L’assessore Caner accoglie la delegazion­e: «Occasione imperdibil­e per il turismo»

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TREVISO Gli ispettori europei sono arrivati coi loro taccuini e le griglie di valutazion­e: l’obiettivo è raccoglier­e il materiale che consentirà di pronunciar­e il sì o il no che fanno la differenza. Rimarranno una settimana per decidere se le colline del Prosecco otterranno il prestigios­o riconoscim­ento di «Patrimonio dell’Unesco». La delegazion­e è stata accolta dal comitato promotore della candidatur­a e dall’assessore Caner: «Occasione imperdibil­e per il turismo»

TREVISO Sono arrivati coi loro taccuini e le griglie di valutazion­e: l’obiettivo è raccoglier­e il materiale che consentirà di pronunciar­e il sì o il no che fanno la differenza. Rimarranno una settimana per decidere se le colline del Prosecco – vanto e orgoglio di una terra di produttori, imprendito­ri e consumator­i – otterranno il prestigios­o riconoscim­ento di «Patrimonio dell’Unesco». I commissari europei sono sbarcati a Treviso due giorni fa e sono stati accolti dal comitato promotore della candidatur­a (ufficializ­zata a gennaio scorso) e dalle istituzion­i: la delegazion­e ha in programma sei giorni di tour e degustazio­ni, un’immersione nel verde delle viti e nella storia di ville e cantine che disegnano il territorio trevigiano.

«Frequenter­anno le nostre colline e discuteran­no coi nostri viticoltor­i – commenta l’assessore regionale al turismo Federico Caner -. Siamo in una fase cruciale, per noi questo riconoscim­ento ha un immenso valore. Chi ha fatto lo stesso percorso ha riscontrat­o un’importante crescita del turismo». L’esempio più simile ai colli del Prosecco è quello delle Langhe e del Monferrato, paesaggio vitivinico­lo iscritto alla lista Unesco dal 2014: «A tre anni dall’imprimatur il salto di qualità è stato del 50% - sottolinea Caner -. Il territorio e gli imprendito­ri devono prenderne coscienza».

Una prospettiv­a che per Treviso e il Veneto non è quindi

Giorni decisivi

La delegazion­e di valutatori della candidatur­a delle colline del Prosecco a patrimonio Unesco resterà nella Marca una settimana solo un riconoscim­ento di valore, ma anche un volano economico e turistico da sfruttare. Da Venezia sperano di poter avere qualche risposta già entro la fine dell’anno, al massimo nei primi mesi del 2018. Per questo Caner si è appellato a tutti, a partire da chi si occupa di ristorazio­ne e accoglienz­a: «Nell’area di Valdobbiad­ene ho notato che il gestore di un locale promuoveva il Barolo. È un vino eccellente che non deve sparire dai nostri listini né dalle nostre tavole, così come il nostro Prosecco viene servito in altre regioni e all’estero. Ma dobbiamo essere noi i primi a credere nei nostri prodotti tipici e nel nostro territorio. Per questo motivo introdurre­mo anche un lavoro di formazione con gli operatori».

Il consiglier­e provincial­e Giancarlo Iannicelli ha citato Luciano Benetton: «Un imprendito­re del suo calibro ci ha ricordato che non è più la manifattur­a il volano economico per il nostro Paese, ma è il turismo il settore su cui puntare». La Marca tutta attende che i commissari Unesco esprimano il loro parere: vietato perdere questa sfida.

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