Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Fabio, il feltrino al corteo anti-G20 Da tre mesi in carcere ad Amburgo
Di Feltre, era stato trasferito senza avvisare la famiglia
BELLUNO Aveva 17 anni quando, il 6 luglio scorso, è partito da Feltre per partecipare al corteo anti-G20 ad Amburgo. Fabio Vettorel all’alba del 7 luglio è stato arrestato, assieme ad altri cinque ragazzi italiani, perché il corteo cui si trovava era degenerato in uno scontro con la polizia. Da tre mesi è in carcere per detenzione preventiva. Nel frattempo ha compiuto 18 anni. La polizia: ha un dna criminale.
FELTRE (BELLUNO) Fabio Vettorel aveva 17 anni quando, il 6 luglio scorso, è partito da Feltre per partecipare alle contestazioni contro il G20 ad Amburgo. Con lui c’erano altri autonomi dei centri sociali italiani. All’alba del 7 luglio è stato arrestato, con cinque ragazzi italiani una cinquantina di contestatori di varie nazionalità, perché il corteo in cui si trovava è degenerato in uno scontro con la polizia. Con lui c’erano anche Maria Rocco, 22enne di Cesiomaggiore, e quattro siciliani. Maria è stata scarcerata dopo un mese e attende il processo. Un altro giovane è stato condannato a un anno per resistenza a pubblico ufficiale, ed è a casa. Tre attendono di conoscere il loro destino, come Fabio ancora in cella ad Hanofersand. Sabato avrà raggiunto tre mesi esatti di carcerazione «preventiva». Due giorni fa l’ultima disavventura: il giovane era stato trasferito, ma nessuno aveva avvisato la famiglia. Ieri una delegazione del consolato è stata mandata in carcere a verificare il suo stato di salute: Fabio sta bene la famiglia è stata rassicurata.
Una lunga detenzione, criticata da esponenti politici italiani che ritengono le motivazioni di questa repressione quantomeno esagerate. Il giovane, diventato maggiorenne in cella, è sospettato di resistenza a pubblico ufficiale. Per giustificare la necessità della reclusione, la polizia ha parlato di una particolare predisposizione alla violenza di Fabio, accennando a un «dna criminale» del giovane (incensurato). Definizione fortemente criticata dalla stampa tedesca: anche giornali più moderati hanno parlato di un esagerato accanimento nei confronti del feltrino. L’ultima «ferita» in questa vicenda è di domenica scorsa, quando Fabio viene trasferimento dal carcere in cui si trovava, e dove i genitori potevano vederlo ogni domenica, ad un’altra struttura, più vicina al tribunale dove aveva udienza. Del trasferimento i legali e la famiglia del ragazzo non erano stati informati. Quando mamma Jamila Baroni domenica è andata a trovare il figlio, nessuno le ha saputo dire dove si trovasse. È scattato il panico. Poche ore dopo la situazione si è fatta più chiara. A spiegare come sono andate le cose è il console italiano ad Hannover, Flavio Rodilosso: «Fabio aveva fissata per venerdì la prima delle sue tre udienze, lo hanno portato in un carcere più vicino all’aula, il colloquio col giudice doveva durare pochi minuti ma i tempi si sono allungati, non era stato predisposto il rientro alla sua prigione, dov’è tornato domenica sera Una delegazione del consolato ha verificato il suo stato di salute, è di pessimo umore, ma vedrà i sui domani». «Devo ancora vederlo, non so come sta - ha detto la mamma ieri al cellulare - l’ultima volta che l’ho incontrato, l’ho trovato stanco, provato. Fisicamente sta bene, ma questa detenzione per lui è pesante». Aggiunge Rodilosso: «La decisione di scarcerarlo, com’è avvenuto per la sua compaesana Maria, dipende molto dalla sensibilità del giudice».
La mattina dell’arresto, Fabio si trovava in una via centrale della città, secondo la polizia indossava una felpa nera con cappuccio. All’ordine di sgomberare non si sarebbe allontanato. Secondo la difesa, data anche da Maria Rocco, i due giovani non hanno eseguito gli ordini perché stavano aiutando una ragazza a terra con una gamba ferita. Lo testimonia anche un video, più volte mostrato dalla Tv tedesca, alla quale Fabio, dal carcere, ha rilasciato una lunga intervista, ribadendo la sua innocenza. Contro i giudici tedeschi si sono schierati Laura Puppato senatrice del Pd (che ha depositato un’interrogazione al ministro degli Esteri italiano) ed esponenti di Sinistra Italiana, che hanno parlato di un atteggiamento disumano e sproporzionato nei confronti del ragazzo, peraltro incensurato. Intanto i suoi amici lo aspettano a Feltre. Tra loro anche Maria Rocco che è a casa ma le è stato vietato di parlare con la stampa. «Mia figlia è forte ma un mese di galera non si cancella - dice sua madre - sono in contatto coi genitori di Fabio, speriamo che questo incubo finisca presto».
La madre L’ultima volta che lo abbiamo visto era molto provato