Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Experior, l’ateneo fa scuola
Sembra l’uovo di Colombo, da una parte le questioni senza risposta adeguata che la città propone e ripropone ostinata, dall’altra un piccolo esercito di giovani curiosi e privi di pregiudizi, e poi le tante ore di studio nelle aule universitarie e le molte imprese a caccia di idee nuove da proporre sul mercato.
Non servono risorse straordinarie, né organizzazioni faraoniche: si parte da ciò che c’è, da quanto è disponibile, cercando sinergie virtuose, collaborazioni leali, e soprattutto la buona volontà di mettere insieme saperi ed esperienze, fantasia e competenza.
Che si sia giunti al terzo anno è il segnale che qualcosa ha funzionato, che si è andati oltre le buone intenzioni, le quali troppo spesso si perdono per strada, se non finiscono addirittura per l’inferno: Experior è prima di tutto un modo speciale di far scuola, non una nuova disciplina, un’ulteriore materia di studio, ma un metodo che sfida i problemi con l’ambizione che si possa contribuire a risolverli e quindi raccoglie attorno a un tavolo studenti di materie diverse, dal marketing alla comunicazione, dall’internazionalizzazion e al management, dall’engineering al design, che mentre preparano i loro esami con un apprendimento attivo provano soluzioni nuove, che se poi meritano di venire sviluppate resteranno al centro della loro attenzione e del loro impegno finché c’è ne sarà bisogno.
Con l’Università collaborano numerose imprese o istituzioni veneziane del manifatturiero, del turismo, della cultura, degli eventi, tutti riconosciuti come opportunità di sviluppo, come strumenti di crescita, senza pregiudizi ideologici o dirigismi politici, partendo dalla realtà delle cose, dalla voglia di fare, dall’entusiasmo di partecipare. E funziona!
Moltiplichiamo i tentativi, ripetiamo gli esperimenti, mettiamo alla prova competenze e invenzioni: Venezia aspetta soltanto che la si smetta di considerarla un «problema» e che le si prospettino «soluzioni» positive, che a muoversi siano i giovani che stanno preparandosi seriamente al lavoro aiutati dai loro docenti è un bellissimo segno.