Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Prosecco, il commissario Unesco alla Cerletti e da Clemi
Visita alla scuola di enologia e cena con Regione e promotori: la Marca attende il verdetto
TREVISO I colli del Prosecco sono per una settimana dentro un obiettivo gigantesco: quello della commissione che deciderà se potranno essere inseriti fra i «patrimoni dell’umanità», nella lista Unesco. Dopo il volo in elicottero sull’area sotto osservazione, la visita al castello di Conegliano e la cena di benvenuto ieri è stata la giornata della scuola enologica Cerletti, un’altra delle eccellenze del territorio che rientrano nel pacchetto della candidatura. È la scuola che forma i professionisti del vino e del Prosecco trevigiano, dove studio e ricerca sono pietre miliari per lo sviluppo del territorio e la promozione del prodotto più celebre della Marca.
«Il commissario parla poco e guarda tutto» racconta chi l’ha conosciuto nei primi due giorni, vedendolo raccogliere appunti e note. Ovviamente, trattandosi di una questione delicata, i principali attori del processo di assegnazione del riconoscimento tengono un basso profilo: ogni dettaglio diventa fondamentale e il valutatore non si lascia sfuggire nulla. La prima serata col commissario incaricato da Parigi del dossier dei colli del Prosecco si è svolta da Clemi, al Castelletto: c’erano la Regione, i sindaci dei Comuni della Docg e il comitato promotore della candidatura. E’ stata presentata la relazione inaugurale, con motivazioni e punti di forza. Ma il viaggio fra le colline che aspirano al marchio Unesco è ancora lungo: ci sono cantine da scoprire, ristoranti, vigne, paesaggi, stili di vita e attività, e il commissario non si lascerà sfuggire niente. L’area della Docg, le bollicine più prestigiose della Marca, è la destinataria di tutte le attenzioni, ma è l’intero mondo del Prosecco e del turismo a guardare con interesse al riconoscimento. (s.ma.)