Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Bulli sul treno: sono del posto, presto i nomi
Caos sul Venezia-Bassano, videosorveglianza al setaccio. Giovani dai tratti africani ma accento veneto
CASTELLO DI GODEGO Le testimonianze del capotreno e il video del circuito interno, sono gli elementi sui quali lavorano gli agenti della Polfer del Compartimento Veneto e i carabinieri, per identificare il gruppo di giovani che, sabato sera, ha seminato il panico sul treno partito da Venezia e diretto a Bassano del Grappa. Un gruppo di ragazzi, probabilmente minorenni e nordafricani la cui identificazione sarebbe ormai prossima, che saliti alla stazione di Castelfranco Veneto sono scesi in quella di Godego, dopo aver minacciato il capotreno, spintonato e sputato contro i passeggeri, svuotato un estintore e creato uno scompiglio tale da indurre alcune persone a chiedere aiuto ai carabinieri.
Si tratterebbe di ragazzi del posto, residenti nella Castellana, provenienza tradita dal loro accento. Trenitalia ha già annunciato che sporgerà querela per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio visto che, con la loro bravata, i ragazzi hanno anche rallentato la corsa del treno regionale 5740, rimasto fermo per oltre un’ora alla stazione di Godego. Una denuncia per ora a carico di ignoti, non ancora arrivata in procura. Gli agenti della Polfer, infatti, stanno lavorando alla loro identificazione grazie al video del circuito interno installato su tutti i convogli, che Trenitalia ha già consegnato loro.
Il sospetto è che la gang sia composta da ragazzi minorenni, il che porterebbe alla procura dei minori di Venezia gli atti sul raid vandalico messo a segno da una decina di ragazzi che si sono accaniti con i passeggeri urlando «Questo treno è nostro». «Erano probabilmente nordafricani. Hanno cominciato a litigare tra loro e poi contro le persone che li invitavano a calmarsi – racconta un bassanese che era sul treno e che rientrava dalla Biennale -. Erano ubriachi e non escludo fossero anche sotto effetto di sostanze stupefacenti. Anche io sono stato minacciato di morte per aver scattato una fotografia».
Un grave episodio sul quale ieri è intervenuto Nicola Finco, capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale: «Servono interventi capillari e severi, ed è chiaro che i controllori da soli non possono fare nulla. Mettiamo a bordo dei convogli agenti di vigilanza privata». Anche Stefano Casali, Andrea Bassi e Fabiano Barbisan, consiglieri di Centro Destra Veneto, lamentano «uno scenario da far west che non deve più ripetersi».