Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Referendum sull’autonomia, colletta per la propaganda e corteo il 14 ottobre
Nato il Comitato promotore della consultazione: le iniziative
BELLUNO «Dopo il referendum del 22 ottobre sull’autonomia nulla sarà più come prima». Le parole confidate dal governatore del Veneto Luca Zaia a Roberto Padrin, presidente della Provincia, ieri hanno aperto la sua prima assemblea dei sindaci in cui sono stati ribaditi i dati tecnici sui due referendum sull’autonomia, del Veneto e del Bellunese. Seggio unico per entrambi, ma distinzione di schede, liste degli elettori, urne e operazioni di scrutinio.
«Siamo la prima provincia in Italia che rivendica la propria specificità — ha dichiarato Padrin — Non ci cambierà la vita, ma darà un significato forte al nostro essere bellunesi e dimostrerà che Belluno è un territorio vivo che vuole esserci e farsi sentire». Approvato il referendum per l’autonomia del Bellunese, rimane però la questione legata alla propaganda che Provincia e Comuni, in quanto tali, non possono né finanziare né promuovere.
Per questo motivo è stato costituito il Comitato referendario provinciale, un organismo senza scopo di lucro che si pone l’obiettivo di orientare la scelta dei cittadini verso il «Sì» all’autonomia. Il solo costo di volantini e manifesti ammonterebbe a circa 5.000 euro.
«I soli volantini non sono sufficienti — hanno affermato dal Comitato — Abbiamo bisogno anche di spazi nei quotidiani, nelle radio e alla televisione. Si arriverebbe così a una cifra di circa 10.000 euro che dev’essere recuperata entro lunedì prossimo». Per far fronte a tali spese aperto un conto corrente bancario (Iban: IT93P050341190100000000830 9) in cui ciascuno può versare una somma. Ieri mattina raccolti i primi soldi (circa 1.500 euro), versati da alcuni sindaci in forma privata, non in veste istituzionale.
Intanto organizzata per sabato 14 ottobre una manifestazione pubblica in cui sindaci e cittadini sfileranno per il capoluogo.
«L’obiettivo è di spingere le persone al voto — hanno spiegato dal Comitato — È un’opportunità culturale, non solo politica. Bisogna accrescere il senso di appartenenza a una società con poteri diversi, riconoscendo le specificità, ma condannando i campanilismi». I residenti nella provincia di Belluno sono 210.000, di cui 43.000 (20,47%) iscritti all’Aire e quindi all’estero.