Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Veneto Promozione, attivato il licenziamento di 20 dipendenti I sindacati: «Pasticcio solo politico»
VENEZIA La vicenda di Veneto Promozione, la società creata nel 2011 dalla Regione e dalle Camere di commercio con compiti di promozione e internazionalizzazione delle imprese, è arrivata al capolinea: i 20 dipendenti sono infatti ormai prossimi al licenziamento.
I liquidatori, dopo aver atteso inutilmente una soluzione alternativa da parte di Palazzo Balbi e Unioncamere, hanno deciso di avviare la procedura di licenziamento collettivo, una scelta forzata anche dal fatto che i due soci, una volta stabilito di abbandonare la società al suo destino, non hanno più pagato le quote indispensabili per il funzionamento dell’ente. Cgil, Cisl e Uil si augurano che prenda forma «in tempi rapidi» il progetto più volte annunciato dalle camere di commercio, ma finora mai attivato, di dar vita ad una nuova società, sostanzialmente con gli stessi compiti di Veneto Promozione, che riassorbirebbe tutto il personale rimasto nel frattempo a casa. «L’attesa di questo progetto, però, si protrae ormai da un anno e mezzo - scrivono i sindacati - per cui si capisce che l’umore dei dipendenti non è proprio all’insegna dell’ottimismo. La morale di questa storia tipicamente italiana è che le conseguenze molto dolorose di un pasticcio dai contorni e contenuti solo politici ricadranno esclusivamente sui 20 lavoratori, di cui 17 donne, e sulle loro rispettive esistenze familiari. Questo è il risultato da un lato della mancanza di strategia di una classe politica che decide di eliminare un servizio funzionante da 50 anni fondamentale per il sistema impresa, dall’altro degli interessi dei nanismi locali in cui questo Veneto purtroppo si riconosce».
Il riferimento è alle liti scoppiate praticamente all’indomani della nascita della società tra le camere di commercio delle diverse province (alcune di esse, infatti, rivendicavano una sorta di primazia per via dell’esperienza maturata in passato nel campo della promozione e dell’internazionalizzazione) e tra le camere e la Regione, che non ha mai accettato d’essere considerata un soggetto esclusivamente «pagatore». Ne sono scaturiti veleni e polemiche che hanno infine convinto il governatore Luca Zaia a dire stop. Un altro episodio che fa riflettere, dopo il precedente di Veneto Nanotech.