Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Asolo Food, rogo senza colpevoli

Archiviata l’inchiesta per mancanza di prove. I periti testano anche i crostoli

- M.Cit. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ASOLO Nessuna prova che ci sia stato dolo, ma neppure nessuna chiarezza su cosa abbia innescato le fiamme. Va così in archivio, con un giallo sulle cause, l’indagine sull’incendio che, nella notte del 12 settembre 2016, aveva semidistru­tto i capannoni della Asolo Food di Caselle d’Asolo, azienda che produce crostoli.

Dopo un anno di indagini, il pubblico ministero Gabriella Cama ha chiesto l’archiviazi­one del fascicolo per danneggiam­ento seguito da incendio, concessa dal gip Angelo Mascolo. Il rogo che ha distrutto oltre 1000 dei 2300 metri qua- drati della struttura, di proprietà dei fratelli Gallina, resta un mistero. Le indagini dei vigili del fuoco e dei carabinier­i, non sono, infatti, bastate per individuar­e la causa delle fiamme, sprigionat­esi nella zona del magazzino nella quale erano state stoccate quattro casse contenenti prove di produzione. Ossia crostoli fritti quella mattina stessa.

Per questo, tra i test effettuati dai periti c’è anche quello, decisament­e curioso, sulla possibilit­à di un’autocombus­tione dei dolci che, dopo essere fritti in olio a 180 gradi, passano in forno a 130 gradi. E’ I vigili del fuoco al lavoro a Casella d’Asolo per domare le fiamme sprigionat­esi dal magazzino delle prove di produzione stata quindi replicata la fase produttiva e di stoccaggio, con un monitoragg­io di oltre 20 ore, che ha dato un risultato incerto. L’autocombus­tione è ritenuta poco probabile ma non impossibil­e.

Nessuna prova, però, neppure del dolo: negativi i campioname­nti sulla presenza di eventuali accelerant­i, anche se i periti precisano che potrebbero essere st ati completame­nte distrutti dal fuoco o la parte residuale troppo bassa per essere rilevata. Così come negativa è stata la ricerca di segni di effrazione.

Ma allora cosa ha provocato le fiamme? L’indagine non è riuscita ad accertarlo e, non essendoci prove del dolo e della responsabi­lità di terzi, la procura non ha potuto fare altro che chiedere l’archiviazi­one. VITTORIO VENETO Al via le iscrizioni per il corso «Esperto nelle relazioni commercial­i con l’estero», del Ciofs di via Cavour. Un percorso di 800 ore, delle quali 400 di stage presso le migliori aziende del territorio, con workshop, meeting e visite aziendali, aperto a chi cerca una profession­e proiettata in Europa. Il corso e il nuovo anno formativo del Ciofs saranno presentati sabato, alle 15, a Castelbran­do di Cison di Valmarino, con un convegno che, alla presenza dell’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan, ospiterà come relatore, sul tema «Nuovi lavori – nuovi valori», l’avvocato Bruno Barel.

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Capannoni distrutti

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