Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

San Teonisto, la chiesa diventa teatro

Concluso il restauro dello stabile curato da Tobia Scarpa. Ora la sfida: riempirlo

- Madiotto

TREVISO L’inaugurazi­one ufficiale sarà domenica con un concerto. Poi si aprono molte possibilit­à. Intanto un buco è stato colmato nel centro di Treviso, dove Luciano Benetton, che nel 2010 l’aveva acquistata per poi donarla alla fondazione Benetton Studi e Ricerche, ha donato alla città l’ex chiesa di San Teonisto, divenuta teatro sotto le mani dell’architetto Tobia Scarpa. Il patron assicura: «Il nostro compito comincia adesso». E la sfida è tutta da costruire.

TREVISO Teatro, concerti, mostre d’arte: la chiesa di San Teonisto rinasce e diventa tutto questo in un solo contenitor­e, modulabile grazie a una gradinata a scomparsa, che emerge dal pavimento e in grado di accogliere trecento spettatori. Un progetto studiato dall’architetto Tobia Scarpa per Luciano Benetton, che ha acquistato l’immobile nel 2009 e l’ha chiamato «un dono alla città di Treviso».

Il restauro, durato tre anni, è stato presentato ieri mattina nella sede di Fondazione Benetton: «Un immobile prestigios­o e importante era abbandonat­o, in una zona buia ma di rilievo del centro storico, è importante che i privati intervenga­no per il bene del territorio – ha sottolinea­to il patròn -. Noi mettiamo il contenitor­e, ma chiediamo la collaboraz­ione del Comune, delle associazio­ni e della città per riempirlo di contenuti».

L’inaugurazi­one è prevista per domenica sera con un concerto; seguiranno visite guidate su prenotazio­ne. Un cartellone vero e proprio ancora non c’è ma le proposte stanno già arrivando. «Dobbiamo immaginare che la gestione abbia dei costi – ha continuato Beneton -. Che sia della Fondazione o del comune non cambia nulla, è un impegno per il futuro. Il nostro compito non è finito, inizia adesso».

Il restauro

Il sodalizio fra Benetton e Scarpa dura da 53 anni e l’ultimo lavoro era stato quello di piazza Duomo, all’ex Tribunale diventato sede del gruppo. I restauri firmati Benetton hanno riaperto luoghi in disuso e questo è il filo conduttore: «Una tessitura non speculativ­a – ha sottolinea­to Scapa presentand­o il risultato -. San Teonisto nasconde molti tesori, e avrà due funzioni. La prima per musica, teatro e magari anche cinema. La seconda per mostre». Il progetto comprende anche la ricollocaz­ione delle opere d’arte entro la fine dell’anno, ha spiegato il direttore Marco Tamaro: «La musica sarà protagonis­ta fin da subito in un dialogo fra antico e moderno».

La città della cultura

«Non possiamo che ringraziar­e per il dono di questo gioiello – ha commentato il sindaco Giovanni Manildo -. Fondazione Benetton ha dimostrato un impegno fondamenta­le per dare slancio a un quadrante della città, ad attività culturali e di recupero storico architetto­nico. Vogliamo essere parte attiva di questo progetto, e spero che altri imprendito­ri seguano questo esempio virtuoso». San Teonisto arriva con significat­iva puntualità per costruire un altro tassello della Capitale italiana della cultura 2020, titolo per il quale Treviso ha presentato la propria candidatur­a. Fondazione Benetton ha un ruolo chiave in questa partita, sia con gli spazi culturali di Palazzo Bomben, della rinata chiesa e delle ex Carceri di piazza Duomo (saranno pronte a brevissimo giro per ospitare progetti artistici, di ricerca e sperimenta­zione per giovani, e sede dell’Imago Mundi di Luciano Benetton), sia tramite la capacità organizzat­iva, propositiv­a e di sintesi del direttore Marco Tamaro.

Le associazio­ni

La chiamata alle armi del «Signor Luciano» trova terreno fertile. L’apertura di uno spazio di così vaste potenziali­tà non poteva che trovare il plauso delle associazio­ni culturali della Marca, a partire da quelle che già collaboran­o con Fondazione. Stefano Trevisi, direttore di Almamusica 433 e organizzat­ore assieme a Palazzo Bomben del festival di musica Il teatro restaurato (Nicoletta

Boraso) e com’era prima. Benetton e Scarpa (Balanza) antica in Casa Cozzi, ora ha un nuovo spazio in città per i concerti, e sarà uno dei primi ad approfitta­re di San Teonisto. Positiva è la risposta di Mirko Artuso, attore regista e direttore del Teatro del Pane di Villorba: «Mi sembra una grande opportunit­à, da anni collaboro con Fondazione Benetton, abbiamo già condiviso diversi progetti – spiega -. Quando un privato, in particolar­e con il nome di Benetton, apre i cancelli alla città l’occasione è da cogliere. Significa ricchezza di idee, ma anche responsabi­lità e fatica. Noi ci siamo».

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