Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il lavoro, la terra, il riscatto La scelta dell’arte: gli anni della formazione

Borinage ed Etten I primi disegni di Van Gogh

- Ve.Tu. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Museum), quando Van Gogh è ospitato nella casa di cura per malattie mentali di SaintPaul-de-Mausole a Saint-Rémy, in Provenza. Questo accostamen­to - uno dei pochi a porre il confronto tra lavori realizzati a molti anni di distanza l’uno dall’altro, in quanto la rassegna segue la cronologia - mostra come l’autore abbia spesso ripreso gli stessi temi: il campo di patate, il seminatore, i paesaggi, la grande epopea degli umili e il mondo della fatica, le nature morte, in un excursus dal segno al colore, che sfocerà infine nella dimensione cosmica della natura.

Nei primi «timidi» disegni emerge il bisogno di imparare una lingua. Dopo una breve parentesi a Bruxelles, nell’aprile 1881 Vincent si trasferisc­e dai genitori a Etten. Van Gogh ritrae la famiglia, i mestieri. Tutti provenient­i dal Kröller-Müller Museum e compiuti nel 1881, tra luglio e novembre, ecco la sorella del maestro nel Ritratto di Willemina Jacoba («Willemien») van Gogh e poi il Falegname, l’Uomo con il setaccio, l’Uomo con la scopa, l’Angolo di giardino e, ancora, versioni dello Zappatore e del Seminatore.

Usa come modello Piet Kaufmann, il giardinier­e di casa Van Gogh, nell’Uomo che interra una piantina e Ragazzo con falcetto. Le figure pian piano diventano meno rigide nei tratti e addolcite da un leggero grigio acquarella­to. Nella serie delle cucitrici alla finestra - che si rifanno a Jozef Israel, autore di cui Van Gogh ammirava i soggetti e la tavolozza, presente in mostra con Giovane donna che cuce, (1880 circa, L’Aia, Collection Gemeentemu­seum, The Hague) - e nelle scene d’interno con uomini e donne accanto al focolare si affaccia il colore. Ci sono pure i primi paesaggi, tra cui Stradina con salici potati: «Se si disegna un salice come fosse un essere vivente, cosa che dopotutto è» scrive a Théo «tutto il resto viene con facilità. Basta concentrar­e l’attenzione su quell’unico albero finché si riesce a infondergl­i la vita».

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