Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Campi, giardini, abbazie e canali Il ritorno alla natura in Provenza

Arles L’arrivo nel freddo febbraio 1888. Lo studio nella «casa gialla»

- Ba.Co. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

a Padova in un giardino. Nasce in Vincent l’idea di dipingere una serie di giardini che avrebbe riservato proprio a Gauguin, al quale scrive: «Ho espressame­nte creato una decorazion­e per la stanza nella quale starai, un Giardino del poeta».

Verso le 17 del 23 ottobre, Gauguin finalmente arriva ad Arles e Vincent scrive a Théo: «È una persona molto interessan­te e ho la sensazione che faremo molte cose insieme […] Per un certo periodo ho pensato di stare per ammalarmi, ma l’arrivo di Gauguin ha tolto la mia mente da questi pensieri e sono sicuro che passerà tutto». Non sarà così, purtroppo. Celebre la loro lite e l’episodio dell’auto mutilazion­e dell’orecchio di Van Gogh. Il 24 dicembre, avvisato da Gauguin, Théo arriva da Parigi e il giorno di Natale riprende il treno assieme a Paul, lasciando Vincent alle cure del dottor Félix Rey.

Nonostante i rapporti tra Van Gogh e Paul Gauguin tornino sereni, per Vincent avanzano tempi bui. Tanto che prende la decisione di trasferirs­i nella casa di cura per malattie mentali di Saint-Paulde-Mausole a Saint-Rémy, alla fine della prima settimana di maggio. Le crisi infatti avanzano. Vincent confessa di sentire delle voci attorno e di avere il timore di essere avvelenato. I suoi vicini consegnano una petizione al sindaco di Arles, non vogliono che Van Gogh torni nella «casa gialla»: beve troppo. E temono che possa fare del male alle donne e ai bambini. A fine febbraio il suo appartamen­to verrà sigillato dalla polizia.

Nei 15 mesi di permanenza realizza circa 200 quadri Qui dipinge anche il «Sentiero nel parco» e «Il ponte di Langlois»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy