Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Fatture false, in carcere l’ex presidente Nardin
TREVISO «Conto al massimo entro un paio di mesi di farlo uscire dal carcere». L’auspicio è di Luigi Fadalti e l’oggetto della dichiarazione è il suo assistito Tiziano Nardin, già presidente del Treviso Calcio in un confuso momento fra l’estate e l’autunno dello scorso anno. Nardin da due giorni si trova in una cella del Santa Bona, a Treviso, a causa di una sentenza passata in giudicato collegata a reati fiscali contestati più di otto anni fa. La pena detentiva, dopo l’appello e il ricorso in Cassazione, risultò di venti mesi, cioè sufficienti, in condizioni normali, a ottenere dai giudici la sospensione. Beneficio tuttavia non fruibile dal condannato a causa di una fedina penale che in precedenza risultava già macchiata per reati patrimoniali e quindi tale da non poter più rinviare il suo percorso verso il carcere. Il quadro dei trascorsi di Nardin, va anche aggiunto, ha fatto decidere il Tribunale di Venezia a non accordare a suo favore neanche la scappatoia dell’affidamento in prova ai servizi sociali. «E’ questo ciò a cui punto con una nuova istanza ai giudici – precisa Fadalti – dovesse fallire la richiesta in prima battuta della detenzione domiciliare».
Quella di Nardin, in sostanza, sarebbe una faccenda di piccola cronaca giudiziaria per operazioni finanziarie un po’ troppo in area grigia se l’uomo non fosse stato per un certo periodo sotto i riflettori in uno dei tanti segmenti opachi della storia societaria recente del club calcistico. Finendo a dicembre anche vittima di un pestaggio.