Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Antonela sepolta nella sua Pola «Faremo di tutto per i figli»

- di Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PIEVE DI SOLIGO Sognava di trascorrer­e gli anni della vecchiaia con il marito a Pola, in Croazia, dov’era nata. Ed è lì che probabilme­nte riposerà per sempre Antonela Kmet, la mamma che ha sacrificat­o la vita per salvare i suoi bambini. La 46enne si è spenta domenica all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dopo quindici giorni di agonia. E la comunità di Pieve di Soligo dopo la speranza è piombata nel lutto per la perdita di una donna che si era fatta amare da tutti per la sua solarità e per l’impegno nella scuola materna «Maria Bambina».

In questi quindici giorni l’intero paese si è stretto al marito Marco Fiorini e ai due figli di 11 e 5 anni. Quei bambini che la 46enne ha protetto, come solo una mamma sa fare, quel terribile lunedì 25 settembre, quando con il suo corpo ha fatto loro da scudo mentre una Chevrolet Matiz piombava su di loro sulle strisce pedonali di via Vaccari. Grazie a quel gesto d’amore i suoi piccoli hanno riportato solo ferite lievi, lei invece lesioni gravi a tal punto che fin da subito dai medici erano arrivate poche speranze. Ma la famiglia, gli amici e tutta Pieve di Soligo hanno pregato, affidando al Beato Toniolo le speranze in un miracolo. Che non si è compiuto. Antonela è volata via, portando con sé il suo sorriso e lasciando da soli il marito e i figli, che ora sono chiusi nella loro villetta di via Chisini. La casa comprata per costruire il futuro, in quel paese che Marco e Antonela avevano scelto perché equidistan­te da Roma, la città di provenienz­a di lui, e dalla Croazia.

La data dei funerali non è ancora stata fissata, si attende il nullaosta dalla magistratu­ra che potrebbe disporre l’autopsia. «Spero che la comunità continui a mostrare tutta la vicinanza e l’affetto di queste due settimane anche nei mesi a venire – è l’auspicio di don Giuseppe Nadal, il parroco di Pieve -, per questa famiglia che, anche se arrivata da fuori, si era fatta amare fin da subito». Antonela, infatti, si era inserita molto bene in paese. Laureata in pedagogia, in Italia non aveva potuto far valere quel titolo e per questo si era impegnata come volontaria nell’asilo parrocchia­le.

Insieme al marito, dipendente alla Zincheria Bisol, aveva stretto tante amicizie. «La sua morte ha segnato tutta la comunità – commenta il sindaco Stefano Soldan -. E adesso che lei non c’è più dobbiamo pensare alla sua famiglia. Ho già offerto al marito la massima disponibil­ità, compatibil­mente con quelli che sono gli strumenti della pubblica amministra­zione, per aiutarlo con i nostri servizi sociali». Una vicinanza che il sindaco ha garantito anche all’87enne che, quel tragico lunedì pomeriggio, era alla guida dell’auto che ha travolto la mamma e i suoi bambini, e che ora dovrà rispondere dell’accusa di omicidio stradale.

Il parroco Spero che il paese stia vicino al marito e ai due bimbi

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