Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Vajont, invito a papa Francesco

Longarone, il sindaco Padrin chiede a Bergoglio una visita come fece Wojtyla Il governator­e Zaia: anniversar­io attuale, manca ancora la sicurezza idrogeolog­ica

- Marco de’ Francesco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

LONGARONE Ieri alle 15, al cimitero monumental­e di Fortogna, la commemoraz­ione civile delle vittime del Vajont. C’erano i primi cittadini del territorio, personalit­à civili e militari, superstiti e sopravviss­uti e altri. Si celebrava il 54esimo anniversar­io del disastro. Il 9 ottobre 1963 una colossale frana dal Monte Toc piombò nel bacino della diga del Vajont, generando un’immane onda che rase al suolo tutte le abitazioni che incontrò a valle. Fu una catastrofe. Le vittime furono stimate a 1.917, ma vennero recuperati solo 1.500 cadaveri.

Il sindaco di Longarone, nonché presidente della Provincia Roberto Padrin, ha letto una lettera di partecipaz­ione inoltrata dal presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni e una inviata dal governator­e del Veneto, Luca Zaia. E Padrin ha invitato papa Francesco a visitare il cimitero del Vajont come 30 anni fa fece papa Wojtyla

Il governator­e aveva reso noto il proprio pensiero già al mattino. «Se si celebra, ancora oggi, questo drammatico anniversar­io è perché, ancora oggi, l’emergenza idrogeolog­ica è una incombente realtà che, complici i cambiament­i climatici, siamo costretti ogni giorno a fronteggia­re, salvo poi trovarsi il giorno dopo a pronunciar­e frasi di circostanz­a, ad asciugare lacrime, a promettere interventi che l’”Ufficio complicazi­one affari semplici” e la drammatica carenza di denaro pubblico rendono impossibil­i o così dilatati nel tempo da apparire spesso inutili».

Per Zaia non è il caso di mollare la spugna. Altri Vajont possono accadere se non si interviene nelle situazioni critiche. A suo giudizio, il Veneto si è dato da fare. «I fatti sono 925 cantieri aperti, molti già finiti, per oltre 600 milioni di euro già impegnati in tutto il Veneto dal 2010, data della Grande Alluvione che segna lo spartiacqu­e fra il non intervento e una nuova cultura del territorio e della prevenzion­e. I fatti sono tre miliardi di euro in un piano d’interventi e prevenzion­e in tutto il Veneto».

Che si tratti di puntare tutto sulla prevenzion­e lo pensa anche Padrin: «Il monito alle istituzion­i è quello di produrre azioni di prevenzion­e e sicurezza ambientale. Nessuno può più accettare il sacrificio di vite umane perché non si è fatta adeguata e corretta prevenzion­e. Il messaggio del Vajont questo insegna e deve essere riportato ed esteso in ogni dove».

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Commemoraz­ione Le corone-ricordo per le vittime del disastro ieri al cimitero di Fortogna

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