Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Macchinista preso a botte e derubato
Treviso, raid in stazione: ferito giovane ferroviere. Fermati due magrebini, uno è minore
TREVISO Scende dal merci in sosta per bere un caffè e viene aggredito e massacrato di botte da due giovani magrebini (uno dei quali minorenne), che gli spaccano il naso derubandolo del cellulare. È accaduto lunedì sera, alla stazione di Treviso, ad un macchinista di 25 anni. A notare la scena è stato un agente padovano a bordo di un treno in sosta, sul quale i due balordi si sono rifugiati. Avvertito il 112, la coppia è stata fermata a Spresiano. Arrestato il maggiorenne.
TREVISO Una sigaretta negata. Per questo un 25enne, macchinista di un treno merci, lunedì sera è stato brutalmente picchiato e rapinato. Ad aggredirlo sono stati due giovani nordafricani, volti noti alle forze dell’ordine, pedinati, inseguiti e bloccati poco dopo: dovranno rispondere di rapina e lesioni gravi. Così, poco dopo le 21.30 di una tranquilla serata di ottobre la stazione ferroviaria di Treviso è diventata il teatro dell’ennesimo episodio di violenza ai danni degli operatori del trasporto pubblico nella Marca.
L’aggressione
Questo, infatti, è il quarto caso che si verifica su autobus e convogli, dopo la gang che ha seminato il panico sul treno diretto a Bassano del Grappa, il giovane che ha insultato il controllore a Godego e l’aggressione ai danni di un’autista della Mom, minacciata con un coltello sulla sua corriera. Fatti gravi che hanno indotto il prefetto Laura Lega a disporre, dopo un comitato ordine e sicurezza pubblica, l’intensificazione dei controlli sulle linee ferroviarie ritenute più sensibili.
Quanto accaduto al macchinista 25enne, residente a Tarvisio (in provincia di Udine), è un esempio di violenza brutale quanto gratuita. Il giovane, poco dopo le 21 è arrivato in stazione, a Treviso, a bordo del treno merci diretto a Udine. È sceso per una sosta tecnica e ha approfittato della pausa per acquistare un caffè dai distributori automatici. È lì che ha incontrato i suoi aggressori, due giovani di origine marocchina, un 28enne e un 17enne che gli si sono avvicinati chiedendogli una sigaretta. Il macchinista ha risposto che non ne aveva. Sembrava finita lì, ma mentre tornava verso il treno è stato aggredito. Improvvisamente i due magrebini lo avrebbero assalito alle spalle, colpendolo con calci e pugni. Il 25enne è caduto, tramortito e incapace di difendersi tale era la furia della coppia di amici, il cui raid è stato interrotto dall’arrivo di un giovane straniero che si è messo a urlare. I due sono scappati ma prima hanno preso il telefono della vittima. «La scena è stata notata da un vigile urbano padovano che si trovava a bordo di un treno fermo al binario e in partenza per Udine, lo stesso dove sono saliti gli aggressori – spiega il maggiore Stefano Mazzanti, comandante dei carabinieri di Treviso -. È stato lui ad allertare il 112 fornendo una descrizione precisa dei ragazzi».
Braccati
Subito dopo la chiamata, dal comando centrale sono state fatte convergere a Spresiano, prima fermata del treno, le pattuglie di Villorba e del nucleo operativo e radiomobile. I militari erano già al binario quando il convoglio è arrivato, pronti a salire a caccia degli aggressori. Ma non è stato necessario: i due vivono proprio a Spresiano ed è lì che sono scesi, trovandosi davanti i carabinieri. Hanno provato a fuggire, ma sono stati subito bloccati. Il 28enne ha anche tentato di liberarsi del telefono del macchinista, gettandolo in una siepe. Per lui sono scattate le manette. Il complice ancora minorenne, invece, è stato denunciato. Entrambi con vari precedenti di polizia, devono rispondere in concorso di rapina e lesioni gravi. Il macchinista riportato una prognosi di 30 giorni per varie lesioni, tra le quali la frattura del setto nasale.
Il plauso delle autorità
Ai carabinieri sono arrivati i complimenti del prefetto Laura Lega: «Un’operazione che conferma l’elevato livello di attenzione assicurata in ambito provinciale, grazie al costante presidio del territorio da parte dei carabinieri e delle altre forze di polizia che si prodigano per garantire vivibilità e sicurezza tra le più elevate in Italia». Plauso anche dal sindaco di Treviso, Giovanni Manildo: «L’operazione - dice - evidenzia come il patto per la sicurezza funzioni. Al macchinista vanno tutta la mia vicinanza e solidarietà».