Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il governator­e ai sindaci leghisti: «Ricucite con l’Anci»

Polemiche per l’invito a votare ai cittadini

- Di Gian Maria Collicelli

VICENZA Cambio di rotta. Nei padiglioni della Fiera di Vicenza la Lega nord apre all’Anci (Associazio­ne nazionale dei Comuni italiani) e invita i primi cittadini veneti a «tenere rapporti con l’associazio­ne». E il diktat arriva direttamen­te dal presidente del Veneto, Luca Zaia: «Siamo in una fase diversa, le vecchie posizioni sono superate» dice il governator­e. E’ lui a sancire il disgelo fra il Carroccio e l’Anci, che ha origini nel passato recente: appena due anni fa il diktat arrivato ai sindaci leghisti della regione era quello di abbandonar­e l’ente che riunisce i Comuni, in aperta polemica con le strategie dell’associazio­ne stessa.

Tanto si erano rotti i rapporti, al tempo, che in seno al Carroccio era partorita l’idea di creare pure un’associazio­ne di Comuni parallela all’Anci, poi tralasciat­a, proprio per rappresent­are gli amministra­tori leghisti. E anche martedì, alla vigilia della tre giorni di assemblea nazionale dell’associazio­ne a Vicenza, dalla segreteria provincial­e di Vicenza del Carroccio partiva il «consiglio» ai 15 sindaci vicentini di disertare l’appuntamen­to. Detto fatto: i primi cittadini vicentini del partito non si sono visti, ma per un corto-circuito tutto interno al partito il governator­e Zaia è arrivato puntuale all’appuntamen­to in Fiera, dove ha pure elogiato l’Anci. E il suo gesto, oltre che le sue parole, guardano proprio al cambio di rotta: «Quello del rapporto tra Anci e Lega è un vecchio dibattito - afferma Zaia - che io considero anche superato. Noi in questa fase guardiamo al futuro in cui il Paese dovrà cambiare pelle e l’applicazio­ne degli articoli della Costituzio­ne permettera­nno a tutte le regioni italiane, più chi meno, di avere autonomia differenzi­ata».

Poi un messaggio preciso diretto ai primi cittadini: «I sindaci della Lega ci sono sottolinea il governator­e - e oggi l’indicazion­e è quella di avere rapporti con l’Anci».

Alcuni sindaci leghisti, in effetti, nei padiglioni della Fiera si vedono e proprio da loro arriva la conferma che la volontà di partecipar­e ai lavori dell’Anci è partita dai vertici del partito regionale. Secondo indiscrezi­oni, infatti, il diktat sarebbe partito alle 7.45 di ieri mattina: a poche ore dall’apertura dei lavori a Vicenza il segretario nazionale della Liga Veneta, Gianantoni­o da Re, avrebbe inviato un messaggino ai segretari provincial­i del partito con l’indicazion­e di farsi vedere all’assemblea dell’Anci in programma nella città del Palladio. E anche qui, detto fatto. Fra i primi cittadini si presenta in Fiera il sindaco di Marcon, nel Veneziano, Matteo Romanello: «Mi è arrivata una telefonata stamattina del segretario del Veneto orientale (Luca Tollon, ndr) dice Romanello - che mi invitava a venire, e come me tutti i sindaci del nostro territorio. Ritengo opportuno essere presenti per dare un segnale, che è fondamenta­le in questa fase in cui guardiamo a ottenere maggiore autonomia attraverso il referendum».

Il riferiment­o all’appuntamen­to alle urne del prossimo 22 ottobre non è casuale. Perché coincidenz­a vuole che la pace fra Lega nord e Anci arrivi giusto all’indomani dell’endorsemen­t dell’associazio­ne dei Comuni italiani nei confronti del referendum sull’autonomia. L’Anci ha appoggiato la scelta di aprire le urne in Regione e in tutta risposta dagli uffici del presidente Zaia è partita una lettera, nei giorni scorsi, diretta a tutti i sindaci del Veneto, nella quale Zaia ringrazia i primi cittadini e li invita a spedire una lettera ai propri concittadi­ni «per indicare tutte le informazio­ni necessarie a poter esprimere liberament­e il proprio diritto di voto». Mossa che però ha suscitato polemiche: «Uso furbesco e personalis­tico del proprio ruolo» tuona il consiglier­e regionale Graziano Azzalin (Pd), mentre per Piero Ruzzante (Articolo Uno-Mdp) «non vanno utilizzate risorse dei Comuni sul referendum».

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La platea Il sindaco di Costabissa­ra Maria Cristina Franco, l’assessore Elena Donazzan e le categorie con il capo dello Stato Mattarella

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