Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il governatore ai sindaci leghisti: «Ricucite con l’Anci»
Polemiche per l’invito a votare ai cittadini
VICENZA Cambio di rotta. Nei padiglioni della Fiera di Vicenza la Lega nord apre all’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e invita i primi cittadini veneti a «tenere rapporti con l’associazione». E il diktat arriva direttamente dal presidente del Veneto, Luca Zaia: «Siamo in una fase diversa, le vecchie posizioni sono superate» dice il governatore. E’ lui a sancire il disgelo fra il Carroccio e l’Anci, che ha origini nel passato recente: appena due anni fa il diktat arrivato ai sindaci leghisti della regione era quello di abbandonare l’ente che riunisce i Comuni, in aperta polemica con le strategie dell’associazione stessa.
Tanto si erano rotti i rapporti, al tempo, che in seno al Carroccio era partorita l’idea di creare pure un’associazione di Comuni parallela all’Anci, poi tralasciata, proprio per rappresentare gli amministratori leghisti. E anche martedì, alla vigilia della tre giorni di assemblea nazionale dell’associazione a Vicenza, dalla segreteria provinciale di Vicenza del Carroccio partiva il «consiglio» ai 15 sindaci vicentini di disertare l’appuntamento. Detto fatto: i primi cittadini vicentini del partito non si sono visti, ma per un corto-circuito tutto interno al partito il governatore Zaia è arrivato puntuale all’appuntamento in Fiera, dove ha pure elogiato l’Anci. E il suo gesto, oltre che le sue parole, guardano proprio al cambio di rotta: «Quello del rapporto tra Anci e Lega è un vecchio dibattito - afferma Zaia - che io considero anche superato. Noi in questa fase guardiamo al futuro in cui il Paese dovrà cambiare pelle e l’applicazione degli articoli della Costituzione permetteranno a tutte le regioni italiane, più chi meno, di avere autonomia differenziata».
Poi un messaggio preciso diretto ai primi cittadini: «I sindaci della Lega ci sono sottolinea il governatore - e oggi l’indicazione è quella di avere rapporti con l’Anci».
Alcuni sindaci leghisti, in effetti, nei padiglioni della Fiera si vedono e proprio da loro arriva la conferma che la volontà di partecipare ai lavori dell’Anci è partita dai vertici del partito regionale. Secondo indiscrezioni, infatti, il diktat sarebbe partito alle 7.45 di ieri mattina: a poche ore dall’apertura dei lavori a Vicenza il segretario nazionale della Liga Veneta, Gianantonio da Re, avrebbe inviato un messaggino ai segretari provinciali del partito con l’indicazione di farsi vedere all’assemblea dell’Anci in programma nella città del Palladio. E anche qui, detto fatto. Fra i primi cittadini si presenta in Fiera il sindaco di Marcon, nel Veneziano, Matteo Romanello: «Mi è arrivata una telefonata stamattina del segretario del Veneto orientale (Luca Tollon, ndr) dice Romanello - che mi invitava a venire, e come me tutti i sindaci del nostro territorio. Ritengo opportuno essere presenti per dare un segnale, che è fondamentale in questa fase in cui guardiamo a ottenere maggiore autonomia attraverso il referendum».
Il riferimento all’appuntamento alle urne del prossimo 22 ottobre non è casuale. Perché coincidenza vuole che la pace fra Lega nord e Anci arrivi giusto all’indomani dell’endorsement dell’associazione dei Comuni italiani nei confronti del referendum sull’autonomia. L’Anci ha appoggiato la scelta di aprire le urne in Regione e in tutta risposta dagli uffici del presidente Zaia è partita una lettera, nei giorni scorsi, diretta a tutti i sindaci del Veneto, nella quale Zaia ringrazia i primi cittadini e li invita a spedire una lettera ai propri concittadini «per indicare tutte le informazioni necessarie a poter esprimere liberamente il proprio diritto di voto». Mossa che però ha suscitato polemiche: «Uso furbesco e personalistico del proprio ruolo» tuona il consigliere regionale Graziano Azzalin (Pd), mentre per Piero Ruzzante (Articolo Uno-Mdp) «non vanno utilizzate risorse dei Comuni sul referendum».