Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Amministratrice sparita, altri 4 mesi di condanna per i «buchi» nei conti
Paese, ammanco di 11 mila euro in quattro condomini
PAESE Quattro mesi di condanna e 200 euro di multa per avere svuotato le casse dei condomini che doveva amministrare. Questa la sentenza emessa ieri per Debora Comici, l’amministratrice finita alla sbarra per appropriazione indebita, con l’accusa di avere sottratto quasi 11 mila euro di denaro dei condomini.
Il giudice ha riconosciuto all’imputata le attenuanti e la continuazione con fatti analoghi per i quali, nel 2016, la donna aveva già patteggiato una pena. Lei, 48 anni, di origine veneziana, da tempo ha fatto perdere le sue tracce ed è difesa d’ufficio dall’avvocato Simone Marian. Questa volta la procura le contestava l’appropriazione indebita di 10.788 euro circa e di tutta la documentazione relativa alla gestione di quattro condomini di Paese, il «Residence Borgo» di via Monsignor Ceccato, il «Mirella», il «Centro Commerciale Residenziale Blocco 4» e il «Centro commerciale residenziale Blocco 6» di via della Resistenza.
Ad accorgersi che qualcosa nei conti non tornava, sono stati i condòmini quando, a casa loro, hanno iniziato ad arrivare le ingiunzioni di pagamento delle spese non saldate dall’amministratrice. Così è scattata la denuncia e l’inchiesta a carico della donna che, nell’aprile dello scorso anno, aveva patteggiato 8 mesi e 400 euro di multa per un’analoga vicenda, l’appropriazione indebita di 23 mila euro dalle casse di due condomini a Quinto e a Paese. Uno schema che avrebbe riprodotto ancora una volta. Secondo l’accusa gli ammanchi si sarebbero concretizzati tra il 2010 e la fine di giugno del 2014, periodo nel quale la Comici era stata amministratrice di quei condomini.
Secondo quanto accertato durante le indagini, dal bilancio del Residence Borgo sarebbero spariti i soldi per i premi assicurativi relativi agli anni 2010, 2011, 2012 e 2013 pari a 5844 euro, oltre a 900 euro prelevati con la motivazione «restituzione fondo straordinario» priva di corrispondenza nella contabilità del condominio. Nel 2013, inoltre, Comici avrebbe effettuato vari prelievi in contanti dal conto del residence, pari a un totale di oltre 3.000 euro, con la voce «acconto amministratore», anche se il suo compenso era di 1.800 euro. All’appello mancavano anche 800 euro in contanti prelevati senza causale. All’amministratrice viene contestato inoltre di non aver restituito, nonostante le richieste, i documenti relativi alla gestione dei condomini.
Ieri la conclusione del processo e la sentenza che è stata emessa in contumacia, l’imputata infatti risulta tuttora irreperibile.