Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Multa con lo Scout speed Sconfitta-bis per Feltre
Sanzione cancellata, il Comune perdente
BELLUNO Era stato inchiodato dallo «scout speed» a Feltre per cinque chilometri orari di velocità in eccesso. Aveva presentato ricorso al giudice di pace di Belluno che gli aveva dato ragione. Il Comune di Feltre aveva impugnato la decisione, ma ieri ha perso. Il giudice Umberto Giacomelli ha accolto le questioni sollevate dall’automobilista trevigiano che, il 18 dicembre di due anni fa, mentre passava per Feltre, era stato fotografato dallo «scout speed», uno strumento nascosto dentro un’auto della polizia locale in movimento, invisibile e imprevedibile.
La motivazione della sentenza è tecnica. Il decreto ministeriale Delrio (agosto 2016), per il quale gli strumenti di rilevazione dinamica della velocità non devono essere segnalati, rappresenta una fonte normativa subordinata e quindi più debole dell’articolo 142 del Codice Civile, secondo cui ogni strumento che misura la velocità deve essere segnalato.
Il caso costituirà un precedente importante, la questione è complicata e controversa. Altri casi a Reggio Emilia e a Bologna hanno dato lo stesso esito. Mentre un giudice di Rovigo si è pronunciato al contrario perché la fonte secondaria non contrasta la primaria, ma specifica qualcosa che all’interno del Codice Civile non è presente. Annullata la multa di 130 euro nonostante l’eccesso di velocità dell’automobilista.
Resta il problema di come utilizzare lo «scout speed». «Se il giudice dice che dev’essere segnalato diventa inutilizzabile — spiega l’avvocato del Comune Ferdinando Coppa — Per natura è dinamico, diventa complicato sapere quando e dove s’incontrerà una macchina con tale strumento». Il giudice non si è espresso nello specifico, ma ha consigliato al Comune di adottare accortezze per comunque utilizzare lo strumento. (D.P.)