Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Lite, pugni e urla al bar giovane accoltellato: è grave
Marostica, dopo i pugni spunta il punteruolo. Denunciati due minori, giallo sul movente
MAROSTICA Pomeriggio di violenza e follia in un bar, a Maro- stica. Dopo una rissa furibon- da, un 19enne del posto, ferito, è stato portato in gravi condi- zioni all’ospedale di Bassano del Grappa per le ferite da taglio inferte alla schiena. I suoi aggressori, due giovani italiani, minorenni, sono già stati individuati e denunciati per lesioni aggravate dalla polizia che per ora mantiene il massimo riserbo. Alcuni clienti hanno assistito all’escalation, qualcuno ha anche urlato, chiedendo ai giovani di lasciare il locale. Ma la lite, degenerata, è sfociata nell’aggressione al 19enne, ferito con un oggetto contundente, un punteruolo, forse un coltellino.
MAROSTICA Una brutale aggressione in un bar del centro di Marostica, con la vittima, un 19enne del posto, che da mercoledì sera si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Bassano del Grappa per le ferite da taglio inferte alla schiena. I suoi aggressori, due giovani italiani, minorenni, sono già stati individuati e denunciati per lesioni aggravate dalla polizia che per ora mantiene il massimo riserbo.
È inquietante l’episodio che si è registrato mercoledì pomeriggio in corso Mazzini, all’interno di un locale dove si sono ritrovati alcuni giovani e giovanissimi attorno alle 17. Da quanto è stato possibile ricostruire, erano in quattro seduti ad un tavolino, che sono poi stati raggiunti da un quinto ragazzo. Un incontro che si è rivelato quasi subito poco amichevole: forse un appuntamento ad hoc per chiarire o per pareggiare i conti. Difficile dirlo. Stando ai testimoni, è stato proprio l’ultimo arrivato ad innescare la scia di violenza, sferrando un pugno a uno dei presenti. Non senza che un cliente si mettesse immediatamente ad urlare e che la barista li invitasse ad uscire: «Fuori di qui subito se dovete picchiarvi, non voglio problemi» il monito della donna. Ma questione di secondi e la situazione sarebbe ulteriormente degenerata, ancora prima che il gruppetto lasciasse l’esercizio secondo quanto appurato dagli investigatori.
L’aggredito e un amico avrebbero reagito, ferendo il 19enne alle spalle con un oggetto contundente, pare un punteruolo, forse un coltellino. E, solo dopo averlo colpito, sarebbero sgusciati fuori dal bar e con loro il resto del gruppo.
Una volta a casa il 19enne, con ancora gli abiti sporchi di sangue, avrebbe detto ai suoi di non sentirsi bene, mostrando le ferite: mamma e papà lo hanno accompagnano con il cuore in gola al pronto soccorso di Bassano. I medici gli avrebbero riscontrato profonde ferite alla schiena, contusioni e tagli conseguenti a quella che lui stesso ha ammesso essere stata una violenta aggressione, anche con un’arma che dovrà essere individuata.
Un oggetto appuntito che gli sarebbe arrivato vicino a un polmone. Il giovane ad oggi è ancora ricoverato nel reparto di chirurgia, e la prognosi per lui è riservata. Il perché sia stato ridotto in quelle condizioni non è dato sapere. Nemmeno su questo la polizia vuole sbilanciarsi. Potrebbe essere stata un’aggressione a scopo di rapina, per derubare il 19enne di soldi e cellulare, forse un regolamento di conti o la vendetta per uno screzio subito o ancora questioni riguardanti la droga. Tutte ipotesi appunto. Quello che stupisce ancora di più è che nessuno, all’interno del bar, si sia reso conto della gravità di quello che era accaduto, che nessuno abbia pensato di chiamare subito le forze dell’ordine.
Il commissariato di polizia ha avviato indagini solo giovedì, una volta appreso dall’ospedale del ricovero del 19enne. Ma non ha perso tempo. Gli uomini del vice questore David De Leo hanno passato al setaccio le telecamere della zona, sentito i testimoni e tutte le persone interessate all’episodio, arrivando a chiudere il cerchio sui due ragazzini al di sotto dei 18 anni. E si parla già di baby gang, di disagio giovanile.
Il sindaco di Marostica, Marica Dalla Valle, a conoscenza dell’agghiacciante episodio, non intende certo stare a guardare.
«Dobbiamo passare alle azioni concrete, ai fatti – è la reazione del primo cittadino : ai genitori dico di smettere di banalizzare ciò che fanno i propri figli, di aprirsi al dialogo e al confronto, mentre di mio, come amministrazione comunale, mi sono già attivata con le altre istituzioni, nello specifico la scuola, le forze dell’ordine, i servizi sociali, per mettere in atto azioni concrete e in tempi brevi».
Le ferite Il ragazzo aggredito, di 19 anni, riporta lesioni profonde alla schiena e diversi tagli