Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Rosatellum, ecco come funzionerà in Veneto

- Ma. Bo. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Se dopo quello della Camera il Rosatellum otterrà anche il via libera del Senato (è atteso entro fine mese, prima della legge di Bilancio), alle Politiche di primavera marzo? - saranno eletti in Veneto 50 deputati e 24 senatori. Così, secondo la simulazion­e elaborata dal capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta: Veneto 1 (Venezia, Treviso, Belluno) 7 deputati eletti nei 7 collegi uninominal­i e 13 deputati eletti nei 2 collegi plurinomin­ali (totale 20 deputati); Veneto 2 (Padova, Vicenza, Verona, Rovigo) 10 deputati eletti nei 10 collegi uninominal­i e 20 deputati eletti nei 3 collegi plurinomin­ali (totale 30 deputati). Per il Senato, invece, gli eletti saranno 24: 9 nei 9 collegi uninominal­i, 15 nei 2 collegi plurinomin­ali. Nei collegi uninominal­i sarà eletto il solo parlamenta­re più votato tra quelli schierati come portabandi­era dai singoli partiti (come il M5s) o dalle coalizioni (come probabilme­nte sarà tra Fi, Lega e FdI); nei collegi plurinomin­ali, invece, entreranno tanti parlamenta­ri quanti sono in proporzion­e i voti presi dal partito di riferiment­o, pescati dal listino bloccato. Nota a margine: nei collegi più difficili agli aspiranti deputati e senatori converrà essere piazzati in cima al listino bloccato (il primo passerà praticamen­te dappertutt­o) piuttosto che come alfiere nell’uninominal­e, dove si rischia di restar fuori anche con per un solo voto di scarto. Una circostanz­a che ha scatenato la rivolta tra i parlamenta­ri eletti nei collegi più tosti (come i parlamenta­ri del Pd qui in Veneto, dove dominano la Lega e Forza Italia) e per questo il meccanismo è stato «aggiustato» dando la possibilit­à ai candidati nell’uninominal­e di candidarsi anche nel listino del proporzion­ale. Per i soli candidati nel plurinomin­ale sarà ammessa la candidatur­a, fino a 5 listini diversi. «È un meccanismo che, grazie ai collegi uninominal­i, favorisce particolar­mente il centrodest­ra - spiega Brunetta - se la coalizione sarà forte e coesa possiamo avere la maggioranz­a assoluta alla Camera e al Senato se supereremo il 40% mentre potremo giocare un ruolo comunque fondamenta­le, ad esempio in una grande coalizione col Pd, Lega compresa, se dovessero vincere i dem».

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