Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Non ricorre in appello e al cliente pignorano il quinto dello stipendio: avvocatessa a processo
TREVISO Perde una causa civile, dà mandato al suo avvocato di ricorrere in appello, ma si ritrova con un quinto del suo stipendio da carabiniere pignorato perché la sentenza è diventata definitiva. E per questo, si prende anche una sanzione disciplinare dall’Arma. A combinare il guaio, secondo l’accusa, sarebbe stata il suo avvocato Simona Cardarelli che per questo, difesa dal collega Alessandro Compagno, è finita a processo per infedele patrocinio. A denunciarla è stato un carabiniere 44enne in servizio in provincia, che si era rivolto a lei per un contenzioso civile. Era stato chiamato in causa da una donna che pretendeva da lui la restituzione di un prestito di poco più di 20 mila euro. La causa davanti al giudice civile si era chiusa con una sentenza di condanna, per il militare, a versare alla donna 30 mila euro. Nella causa il carabiniere era assistito dall’avvocato Simona Cardarelli, 43enne di Mogliano. E subito le avrebbe manifestato l’intenzione di ricorrere in appello contro la sentenza. Avrebbe firmato l’atto e si sarebbe più volte rivolto al legale chiedendo come stesse procedendo l’iter, ricevendo in cambio rassicurazioni. Ma suo malgrado, il 44enne avrebbe in seguito ha scoperto che non era così: quando gli è stato notificato il pignoramento. Nessun appello, infatti, sarebbe stato proposto. E una condanna, per un militare, comporta una sanzione: l’Arma gli ha comminato due giorni di consegna. Per questo il militare ha denunciato il suo legale e, assistito dall’avvocato Chiara Mazzoccato, si è costituito parte civile. (m.cit.)