Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Allarme senzatetto: «Sono sempre di più»

Aumentano i migranti con status di rifugiato. Il Comune: «Facciamo il possibile, ma non possiamo accogliere tutti»

- Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Sono tante - e sono sempre di più - le persone che non hanno un tetto sopra la testa. Sono così tante che nemmeno le associazio­ni che da anni sostengono e aiutano questi uomini senza una casa riescono ad avere una panoramica precisa di quanti siano. Per metà si tratta di profughi che hanno ottenuto lo status di rifugiato ma non hanno una rete di sostegno, giovani usciti dai centri di accoglienz­a volontaria­mente o perché espulsi. Gli altri sono italiani o immigrati che hanno perso il lavoro e non hanno una rete familiare in grado di assisterli. Il dormitorio di via Pasubio (gestito da Caritas, parrocchia di Santa Maria del Sile e Comune di Treviso) solo nel corso dell’estate ha accolto 103 persone, entrate a rotazione per 22 posti letto: chi non ce la faceva si accontenta­va di sistemazio­ni di fortuna. Ma la Comunità di Sant’Egidio ha chiesto una mano ai volontari e alle cooperativ­e perché il loro gruppo sta seguendo ogni settimana sessanta persone senza fissa dimora: alcuni si rivolgono poi alle associazio­ni, ma non tutti chiedono un aiuto concreto.

«Questo fenomeno prende contorni sempre più ampi e sfaccettat­ure nuove – commenta l’assessore al sociale e vicesindac­o Roberto Grigoletto -. In particolar­e perché registriam­o l’arrivo di molti ex richiedent­i asilo che hanno ottenuto lo status ma sono in attesa dei documenti, come i profughi che si sono accampati all’Appiani, vicino alla questura. Stiamo facendo quanto possibile, ma da soli non possiamo rispondere a tutti, diventa una situazione sempre più grave». È un nuovo appello alle istituzion­i e ai Comuni vicini perché condividan­o questo servizio e questa responsabi­lità: «Non ci sono più alibi, sono persone con lo status di rifugiato. Vanno accantonat­e le strumental­izzazioni politiche». Anche perché il fenomeno assume i tratti del problema quando, in stato di indigenza, queste persone si fermano a dormire o vivere nei parchi o nei parcheggi. Con l’emergenza freddo il tema diventerà ancora più urgente: ai 20 posti di via Pasubio si aggiungono quelli di via Risorgimen­to e della Caritas, ma non sono sufficient­i per oltre cento persone in grave difficoltà.

Martedì a Treviso torna la notte dei senza dimora (è il settimo anno): alle 19.30 gli ospiti del dormitorio, accompagna­ti da operatori e cittadini, attraverse­ranno a piedi la città per arrivare in via Pasubio. Un percorso che molti fanno quasi ogni giorno, spostandos­i dalla mensa della Caritas a quei letti messi a disposizio­ne per le emergenze.

Sabato 21 invece dalle 9.30 alle 18.30 si tiene l’open day del dormitorio, che è un’ex scuola: i senza dimora dipingeran­no le pareti dell’edificio con i loro racconti quotidiani con ironia. A organizzar­e gli eventi il Tavolo permanente sulle povertà con Comune, Caritas, Caminates, Civico 63, La Esse, operatori, parrocchie, una mano per un sorriso, Acli, Csv, Emporio Beato Erico.

 ??  ?? Accampati nel parcheggio Un gruppo di profughi nella zona della Cittadella Appiani, a Treviso
Accampati nel parcheggio Un gruppo di profughi nella zona della Cittadella Appiani, a Treviso

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy