Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il commosso addio a Bonazza «Ha amato il cielo come la terra»

- S. Ma. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Sullo sfondo della chiesa di Sant’Angelo, lì sulla verde sponda del fiume Sile, in lontananza si vede l’aeroporto di Treviso. Un luogo che assume un significat­o simbolico nel giorno dell’addio ad Antonio Bonazza, l’imprendito­re morto sabato in un incidente aereo. Centinaia di persone l’hanno voluto salutare ieri pomeriggio, la chiesa era gremita, fra lacrime e ricordi di una vita di impegno e passioni. Sulla bara, una bandiera tricolore.

C’erano la moglie Laura e la figlia Samantha, che ne ha raccolto l’eredità alla Bonazza Costruzion­i di Paese, c’erano alcuni dei più noti architetti della città (da Follina a Bertoncini, da Fantin allo studio Mzc), imprendito­ri, costruttor­i, fornitori e tanti dipendenti. C’erano anche gli amici paracaduti­sti con gli stemmi e i baschi d’ordinanza. In molti non sono riusciti ad entrare durante la cerimonia, affollando il prato con volti commossi, parole di stima e condoglian­ze alla famiglia ancora sconvolta per una perdita improvvisa. Toni, così lo chiamavano tutti, era un amico, un uomo della piazza. «Ha amato il cielo tanto quanto la terra, il suo lavoro e la sua famiglia – ha detto il parroco durante l’omelia -. In terra ha dato tanto, ha fatto la sua parte con impegno e intelligen­za. Ora è in cielo, con il Padre che accoglie i suoi figli».

Sabato Bonazza era partito da Montebellu­na per andare a recuperare il proprio ultralegge­ro a Carzago: era la sua passione. Poco dopo il decollo aveva capito che qualcosa non funzionava nel velivolo ma nonostante la lunga esperienza non è riuscito ad evitare lo schianto, nella campagna bresciana. Era uno degli imprendito­ri più noti della città, titolare di alcuni dei cantieri più prestigios­i e grandi della zona. Aveva da poco completato i lavori all’Hospice dell’Advar, associazio­ne per la quale ieri sono state raccolte donazioni.

Al termine della cerimonia l’associazio­ne paracaduti­sti gli ha dedicato un pensiero: «Generosità, disponibil­ità e grande amicizia, queste erano le doti di Toni. Ha sempre dimostrato la sua passione per la patria e la famiglia, per il paracaduti­smo e il volo. Ora è nel paradiso di santi, martiri ed eroi».

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Con il tricolore sulla bara Il feretro di Antonio Bonazza

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