Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il corteo Alle 11.30 si muove da piazza dei Martiri e in chiusura il comizio dal palco

- Marco de’ Francesco Davide Piol © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

abbiamo già ricevuto adesioni anche dall’estero: Germania, Svizzera, anche Australia. Tutti bellunesi lontani da casa e che vogliono partecipar­e a questa battaglia, quest’anno con ancora più forza visto che le regole non consentono loro di poter votare dall’estero per il referendum provincial­e».

Per il Bard, «è fondamenta­le che tutti vadano a votare, non avremo più un’occasione simile. Non è più tempo di discutere se potevamo fare di meglio o di peggio, se si è speso troppo, se è un quesito colorato di rosso, di verde o di grigio: ci stanno chiedendo se vogliamo realmente gestire noi questo territorio, senza intromissi­oni romane o veneziane. Con i nostri fuochi, speriamo di poter riscaldare i cuori dei bellunesi verso il referendum».

Si terrà invece lunedì, alle 20.30 alla gelateria Europa di Lamon (località Giaon), l’incontro della Lega Nord sul referendum del 22 ottobre. Parteciper­anno, tra gli altri, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin e il consiglier­e regionale Franco Gidoni.

E sempre per approfondi­re il tema dell’autonomia, ieri sera, il Centro consorzi e Rete imprese dolomiti hanno organizzat­o un convegno sui possibili effetti del referendum. «È solo consultivo, non cambierà niente. Importanti sono però le idee che vengono lanciate e il “fare sistema” che nascerà», spiega Michele Talo, direttore del Centro consorzi. Ospite della serata il sociologo bellunese Diego Cason. «I referendum nascono quando le istituzion­i non sono capaci di risolvere determinat­i problemi – dice Cason –. Uno su tutti il trasferime­nto dei poteri dallo Stato alle regioni. Non possiamo pensare che i referendum risolvano il problema istituzion­ale di distribuzi­one delle risorse ma ci saranno degli effetti politici. Capiremo le aspirazion­i dei cittadini veneti e bellunesi. Le opinioni a riguardo, positive o negative, sono irrilevant­i. Non andare a votare significhe­rebbe rendere vano un referendum irripetibi­le autonomia».

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