Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Benetton: «Il Veneto senza banche è pronto per aprire ai fondi»

Il caso Forno d’Asolo, che studia i suoi locali

- Federico Nicoletti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MASER (TREVISO) Nel Veneto rimasto orfano delle banche si apre l’èra dei fondi d’investimen­to. Ne è convinto Alessandro Benetton, presidente di 21 Investimen­ti, nel giorno in cui a Maser, nel Trevigiano, lancia il terzo tempo di Forno d’Asolo, l’azienda che produce e distribuis­ce prodotti da forno surgelati, sia dolci che salati, a iniziare da cornetti e brioche, che 21 Investimen­ti aveva acquistato tre anni fa dalla famiglia Gallina.

Su una stoffa aziendale di vaglia, la pressione di 21 Investimen­ti ha fatto salire i ricavi dai 73 milioni 2013 ai 125 attesi quest’anno, raddoppiar­e i guadagni, crescere i dipendenti da 130 a 285, dopo l’acquisizio­ne della pasticceri­a industrial­e La Donatella, nel Veneziano, che diventano 410 con gli agenti attraverso cui il Forno è già oggi in 50 Paesi. E ancora: le linee di produzione sono salite da 5 a 11, per star dietro a un milione di pezzi sfornati ogni giorno, dopo investimen­ti per 23 milioni di euro.

Ieri l’azienda ha aperto una nuova fase, inaugurand­o la ristruttur­azione della sede e gli spazi della propria Academy, con stage da aprire agli studenti delle 20 scuole alberghier­e del Veneto. Potrà sembrar banale, nell’epoca in cui i reality in cucina si sprecano. Invece è un’operazione che tenta di far salire ulteriorme­nte il livello del Forno, facendolo insieme al mondo profession­ale che ne è interfacci­a. «La rete degli esercizi pubblici in Italia è fatta da 300 mila locali con fatturati per 77 miliardi - ha sostenuto l’amministra­tore delegato, Alessandro Angelon -. Ma il grado di servizio non è all’altezza di un Paese turistico come il nostro. E questo perché storicamen­te la maggior parte degli operatori vive la sua attività come ripiego: ‘non so che fare, mi apro un bar’».

Per cambiare registro si deve puntare su giovani motivati. All’altezza della ricerca sul fronte dei dolci monoporzio­ne del Forno e de La Donatella. Parlare di ricerca e sviluppo non appare esagerato, vedendo il ventaglio di campioni che Benetton mostra al presidente di Unindustri­a Treviso, Maria Cristina Piovesana, e a quello veneto, Luca Zaia: «Sono tutti surgelati. Il dolce monodose sarà il grimaldell­o per aprire i mercati esteri».

Magari accelerand­o anche con locali a marchio Forno d’Asolo, il cui format si sta proprio testando negli spazi che ospitano l’inaugurazi­one. Una Starbucks all’italiana? «Non esageriamo - replica Benetton -. Pensiamo a punti vendita anche con gelati e prodotti salati, tutti surgelati, per sfruttare un sistema industrial­e integrato. E che faccia leva sulla formazione dei giovani che stiamo avviando. Mi

Svolta

Alessandro Benetton con Maria Cristina Piovesana, Luca Zaia e Alessandro Angelon ieri in Forno d’Asolo piacerebbe avere già per l’anno prossimo un progetto chiaro».

Chi pensi si stia discutendo di banali cornetti ormai si sarà già ricreduto. E dovrà iniziare a convincers­i che, se è stato possibile farlo tra brioche e croissant, lo stesso modello del salto che possono fare buone imprese tradiziona­li sulla spinta di un fondo è replicabil­e anche altrove. Specie in un Veneto rimasto orfano delle banche.

«C’è meno finanza bancaria, ma cresce la cultura finanziari­a delle imprese - sostiene Benetton -. In Veneto non abbiamo altro in agenda dopo Pittarosso, Forno d’Asolo e Philippe Model. Ma staremo attenti a nuove opportunit­à. E speriamo che anche il nostro buon esempio mostri che il private equity è diverso dalla visione che si ha di un intervento violento e speculativ­o». E ancora: «Noi ci sentiamo imprendito­ri. Ho sempre avuto la sensazione che le Pmi potessero esprimere molto di più con i giusti interpreti. È vero che questo Paese è fatto di grandi imprendito­ri; ma è anche un Paese in cui dovrebbe aumentare il numero di quelli che non hanno paura di crescere».

Penso che le Pmi con i giusti interpreti possano esprimere di più Al Forno pensiamo a nostri negozi L’anno prossimo il piano

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