Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Legalità, patto con le discoteche Premi per chi vigila sul degrado
Sicurezza, in prefettura firmato un accordo con i gestori dei locali Ai più virtuosi verrà dato un bollino blu che pubblicizza l’impegno
TREVISO Un «bollino blu» per le discoteche che collaborano con le forze dell’ordine. Una sorta di certificazione per chi oltre a rispettare le regole semplifica il lavoro di chi è chiamato a controllarne il rispetto. «Ma nessuno si illuda che abbasseremo la guardia» assicura il prefetto Laura Lega.
Il documento d’intesa «per la legalità è la sicurezza» è stato firmato ieri pomeriggio in prefettura tra i gestori dei locali da ballo, le associazioni della vigilanza privata e le forze dell’ordine.
L’obiettivo è quello di arrivare ad un giro di vite in materia di sicurezza, dentro e fuori i locali pubblici, aumentando la collaborazione tra i gestori, «impegnando gli imprenditori e le associazioni di rappresentanza ad attivarsi in modo concreto per evitare ogni minaccia alla pubblica e privata incolumità e prevenire e contrastare episodi di violenza, l’abuso di alcool e l’uso di stupefacenti».
I locali che aderiscono all’accordo al momento sono una decina, ma potranno aumentare nelle prossime settimane. Per essere ammessi è infatti sufficiente fare richiesta alla prefettura previa nomina di un referente per la sicurezza e una regolamentazione dell’accesso. Altri punti cardine dell’accordo sono quelli relativi all’implemento, dove necessario, della videosorveglianza. Infine, è previsto che gli addetti alla vigilanza partecipino ai corsi di formazione di primo soccorso sanitario.
Subito dopo l’incontro con i gestori dei locali è stato convocato il tavolo di ordine e sicurezza. Al centro della discussione quella che è stata rinominata la baby gang dei treni, che ha terrorizzato gli occupanti di un convoglio tra Castelfranco Veneto e Castello di Godego, ma anche le molte segnalazioni in via Orioli a Treviso: un quadrante ripetutamente finito sotto la lente d’ingrandimento della cronaca.
«Le forze dell’ordine stanno lavorando bene – ha spiegato il prefetto – più di così davvero non si può fare in via Orioli. La presenza è stata intensificata già da tempo, l’attenzione è costante e l’azione di prevenzione massiccia». «Siamo soddisfatti per quanto deciso – ha detto il vicesindaco Roberto Grigoletto -. Treviso non è il Bronx, ma alcune criticità ci sono. Abbiamo chiesto che siano affrontate in sinergia. A non sentirsi più “sicuri” dovranno essere gli spacciatori e i profughi con la testa calda. È stata decisa una turnazione quotidiana di tutte le forze dell’ordine». Sul fronte dei bulli in treno, il prefetto ha sottolineato che «l’identificazione è stata quasi istantanea».
Sicurezza e decoro vanno di pari passo. Ieri sono stati presentati i primi 4 ecopunti di Contarina che schermano i bidoni colorati della raccolta differenziata nei punti più belli della città, nei pressi di piazza dei Signori per nove utenze: per i gestori dei locali con elevati volumi sarà una spesa aggiuntiva (60 euro all’anno a bidone) ma contribuirà alla bellezza del centro storico.
Per chi non aderirà non è più prevista l’esposizione su suolo pubblico. Entro la prossima primavera due contenitori sono previsti in piazza Trentin e riviera Cagnan; lo stesso progetto di schermatura sarà esteso a Montebelluna, Castelfranco e altri luoghi sensibili dal punto di vista estetico e paesaggistico. Soddisfatto il sindaco Giovanni Manildo: «Garantiamo decoro e sicurezza. La collaborazione con Contarina e gli ecovigili e con i profughi che lavorano per la manutenzione del verde pubblico sono importanti. Se una città è bella è più facile portarle rispetto».