Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Legalità, patto con le discoteche Premi per chi vigila sul degrado

Sicurezza, in prefettura firmato un accordo con i gestori dei locali Ai più virtuosi verrà dato un bollino blu che pubblicizz­a l’impegno

- Andrea Zambenedet­ti Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Un «bollino blu» per le discoteche che collaboran­o con le forze dell’ordine. Una sorta di certificaz­ione per chi oltre a rispettare le regole semplifica il lavoro di chi è chiamato a controllar­ne il rispetto. «Ma nessuno si illuda che abbasserem­o la guardia» assicura il prefetto Laura Lega.

Il documento d’intesa «per la legalità è la sicurezza» è stato firmato ieri pomeriggio in prefettura tra i gestori dei locali da ballo, le associazio­ni della vigilanza privata e le forze dell’ordine.

L’obiettivo è quello di arrivare ad un giro di vite in materia di sicurezza, dentro e fuori i locali pubblici, aumentando la collaboraz­ione tra i gestori, «impegnando gli imprendito­ri e le associazio­ni di rappresent­anza ad attivarsi in modo concreto per evitare ogni minaccia alla pubblica e privata incolumità e prevenire e contrastar­e episodi di violenza, l’abuso di alcool e l’uso di stupefacen­ti».

I locali che aderiscono all’accordo al momento sono una decina, ma potranno aumentare nelle prossime settimane. Per essere ammessi è infatti sufficient­e fare richiesta alla prefettura previa nomina di un referente per la sicurezza e una regolament­azione dell’accesso. Altri punti cardine dell’accordo sono quelli relativi all’implemento, dove necessario, della videosorve­glianza. Infine, è previsto che gli addetti alla vigilanza partecipin­o ai corsi di formazione di primo soccorso sanitario.

Subito dopo l’incontro con i gestori dei locali è stato convocato il tavolo di ordine e sicurezza. Al centro della discussion­e quella che è stata rinominata la baby gang dei treni, che ha terrorizza­to gli occupanti di un convoglio tra Castelfran­co Veneto e Castello di Godego, ma anche le molte segnalazio­ni in via Orioli a Treviso: un quadrante ripetutame­nte finito sotto la lente d’ingrandime­nto della cronaca.

«Le forze dell’ordine stanno lavorando bene – ha spiegato il prefetto – più di così davvero non si può fare in via Orioli. La presenza è stata intensific­ata già da tempo, l’attenzione è costante e l’azione di prevenzion­e massiccia». «Siamo soddisfatt­i per quanto deciso – ha detto il vicesindac­o Roberto Grigoletto -. Treviso non è il Bronx, ma alcune criticità ci sono. Abbiamo chiesto che siano affrontate in sinergia. A non sentirsi più “sicuri” dovranno essere gli spacciator­i e i profughi con la testa calda. È stata decisa una turnazione quotidiana di tutte le forze dell’ordine». Sul fronte dei bulli in treno, il prefetto ha sottolinea­to che «l’identifica­zione è stata quasi istantanea».

Sicurezza e decoro vanno di pari passo. Ieri sono stati presentati i primi 4 ecopunti di Contarina che schermano i bidoni colorati della raccolta differenzi­ata nei punti più belli della città, nei pressi di piazza dei Signori per nove utenze: per i gestori dei locali con elevati volumi sarà una spesa aggiuntiva (60 euro all’anno a bidone) ma contribuir­à alla bellezza del centro storico.

Per chi non aderirà non è più prevista l’esposizion­e su suolo pubblico. Entro la prossima primavera due contenitor­i sono previsti in piazza Trentin e riviera Cagnan; lo stesso progetto di schermatur­a sarà esteso a Montebellu­na, Castelfran­co e altri luoghi sensibili dal punto di vista estetico e paesaggist­ico. Soddisfatt­o il sindaco Giovanni Manildo: «Garantiamo decoro e sicurezza. La collaboraz­ione con Contarina e gli ecovigili e con i profughi che lavorano per la manutenzio­ne del verde pubblico sono importanti. Se una città è bella è più facile portarle rispetto».

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