Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Buone notizie, ecco il tg degli alunni «Così si impara»
PADOVA Hanno letto per settimane i quotidiani, hanno visto e studiato i telegiornali e i programmi di approfondimento. Sono andati loro stessi a caccia di notizie e si sono cimentati nella scrittura di articoli, finché non hanno realizzato un vero tg, con tanto di sigla e inviati. Sono gli alunni delle quinte elementari delle scuole «Oriani» e «Ricci Curbastro» che, insieme, formano il IX Istituto comprensivo di Padova, alla Guizza. Un progetto, quello del Tg delle buone notizie, che è arrivato ormai al terzo anno e i cui risultati sono ben visibili sul sito della scuola, dove è stato pubblicato non solo il telegiornale fatto dai bambini, ma anche i servizi su di loro realizzati dai «colleghi» della Rai. «I bambini sono sommersi dalle notizie di cronaca nera e dai fatti di sangue — ha spiegato Simona Sau, insegnante di religione e una delle coordinatrici del progetto —. Così abbiamo deciso di evidenziare tutti quei piccoli fatti che invece mostravano un aspetto della realtà più positivo». Insieme alle maestre di italiano, i bambini hanno imparato a leggere un quotidiano e a distinguerne le varie parti. Hanno selezionato loro stessi le notizie più curiose, come quella di Michelle Obama che invitava i proprietari dei ristoranti a non sprecare il cibo, oppure, partendo da fatti più vicini a loro, la nuova raccolta differenziata della Guizza. Il tutto all’insegna dell’inclusione e del multiculturalismo. Hanno realizzato alcune interviste, come quella alla dirigente scolastica Enrica Bojan sui progetti dell’Istituto. Hanno scritto articoli e, alla fine, si sono messi in gioco in prima persona. C’era chi presentava le notizie (con tanto di sottopancia) come «Gabriel Enrico Mentana», e chi invece era protagonista di uno stand up. Il tutto con un microfono in mano e davanti la telecamera. Il filmato, poi, è stato montato dai tecnici della scuola con la supervisione degli stessi giornalisti in erba. «La nostra scuola è stata da poco nominata “Scuola d’eccellenza per l’inclusione” – commenta Bojan -. Ha sempre lavorato per trasmettere i valori di cultura e cittadinanza e le buone prassi».